55DSL presents Roma (ma me lo sono visto a Londra)

Prima clicca play e guarda. A tutto schermo è meglio.

E… stop.

A Londra, la sede dello showroom 55DSL gremita di gente, svariate file di sedie a sorreggere pance piene e almeno cinque lingue diverse che affluiscono in un unico fiume di chiacchiere in globish (l’effetto è lo stesso che farebbe l’intavolare una discussione con l’algoritmo di Google Translate dopo una colazione degna di un condannato a morte, seguita da luculliano buffet, inframmezzato da estemporanee partite spacca-tendini a biliardino, le sinapsi nervose sfiancate da mille input, sguardi che si incrociano, mani che si stringono, musica di sottofondo, sedie che non bastano mai, come in una versione internazionale e adulta del gioco delle sedie che si faceva da bambini – che smacco rimanere in piedi per primo, ricordi? – e intanto, fuori, il mondo parallelo dei fumatori a saldare amicizie o farne di nuove davanti a un posacenere).

Siamo tutti lì su invito di 55DSL per festeggiare, cazzeggiare, “networkeggiare” (consiglio a tutti i marchi all’ascolto: se si tratta di mandare inviti per aperitivi ingessati – unico dress code: la maschera-ufficiale-da-evento, che chi c’è sotto di solito non importa a nessuno – cancellate pure la mia mail. Io voglio il biliardino, da bere e un posacenere bello largo, che sennò ora con la pipa, se la svuoto, ti dò fuoco alla location).

Poi si spengono le luci, si azzerano le c strascicate, le dieresi filano via, gli accenti acuti si rilassano, come pure i muscoli post-partita (ricordo agli avversari quel 10 a 4…) e le pance (ma niente rutti, non siamo mica al cinema!).

Silenzio, parte il video, in anteprima. Realizzato da uno con un curriculum lungo così come David Altobelli per la SS2012 di 55DSL ed ambientato in una Roma “privata” e fuori dal mondo, con i due ragazzini protagonisti a ricordarti che hai superato i trenta e quelle cose lì, quella pelle d’oca, mano nella mano, soli pure se in mezzo a mille altri, le strette allo stomaco, i pensierini “da diario”, tanto banali quanto meravigliosi, quel brivido dietro la schiena come se una venticello tutto tuo non si stancasse mai di seguirti, la paura scambiata per amore, la rabbia scambiata per amore, l’oggi confuso col per sempre, tutte queste cose non tornano più, perché poi cresci e contegno, calcoli, lavoro, migliaia di giornate senza niente da scrivere su quel diario che non hai più si mettono tra i tuoi occhi e il mondo e non c’è niente da fare. Non più.

Si riaccendono le luci e siamo in due o tre coi lucciconi, a guardarci straniti e pure in imbarazzo. Ché un video come questo capisco che possa lasciare in mille modi diversi. Dal divertito al paterno, dal malinconico al cinico.
Io, però, per quei quattro minuti — più brutto, più sfigato, vestito peggio e in posti più “sbagliati” — sono stato quel ragazzino.

Regista: David Altobelli
D.O.P: Larkin Seiple
Original Soundtrack: Keith Kenniff
Modelli: James Cox per “M and P Models” e Sidney Geubelle per Fashion Model

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