Li senti i tamburi? (e non parlo dei fricchettoni che suonano sotto casa tua per liberarsi dal logorio dei tempi moderni logorando gli attributi degli altri)
E’ la savana che chiama e ti dice che è quasi arrivata l’estate. (la savana non ti fa banali squilli al cellulare, lei ti suona direttamente dentro alle vene e sconquassa i neuroni come polvere sul rullante del batterista di Fela Kuti)
O è Iuter che ha ingaggiato un soundsystem per venire a logorarti gli attributi sotto casa per ricordarti che è quasi estate – praticando dunque la perfetta sintesi tra rotture metropolitane e spiriti dell’Africa – e che la sua collezione SS2012 è già online in tutto il suo splendore, un’organizzata distesa di capi da virgolettare ed etichettare come primitivo e primitivo moderno, tra felpe, t-shirts, elefanti, camo, animalier nascosto dietro le quinte, motivi tribali (aztechi, ma lo spirito è quello), giacche da esploratore, k-way giallo riflesso del sole infuocato sul lago, bomber petrolio del Golfo che attraggono come mosche colorati cowboy che “passavano di lì”, occhiali per vederti meglio ma senza restarne accecato, cinture per tenerti su le braghe quando il deserto ti prosciuga e le new entry: borse e portachiavi.
Tutun tutun tutun tutun.