The book is on the table | La mia pipa

La mia pipa
di Giuseppe Bozzini
SM Editore 1977

A Natale ho iniziato a fumare la pipa perché dopo i trenta è importante dimostrare al mondo di essere consapevole di star diventando vecchio.
A Natale ho iniziato a fumare la pipa perché, dopo la barba, sto iniziando a trasformarmi in mio padre.
A Natale ho iniziato a fumare la pipa perché il prossimo autunno/inverno andrà di moda diventare come tuo padre.
Ho iniziato a fumare la pipa perché i bambini ti guardano curiosi e le mamme ancora di più.
Ho iniziato a fumare la pipa perché nessuno ti ferma più per scroccarti una sigaretta e quando ti chiedono gli spicci basta fare un sorriso dietro ad una nuvola di fumo e tanto basta.
Ho iniziato perché così il cappotto ha un odore interessante.
Ho iniziato perché gli sconosciuti ti fermano anche solo per scambiare due chiacchiere e basta prendere una strada a caso per trasformarla in pensatoio ambulante.
Gli over 60 ti rispettano e commentano le falle della pubblica amministrazione come fossi uno di loro.
Ti accorgi all’improvviso che esistono tabaccai di serie A e di serie B. Quelli di serie B non sanno cos’è un nettapipe e ti vendono tabacco secco. Quelli di serie A sono pochi, hanno i capelli grigi e quando ne scegli uno è per sempre, o giù di lì.
Ho iniziato a fumare perché nei forum dei fumatori di pipa tutti sono educati, non scrivono con le k, usano bene i congiuntivi ed è pieno di gente appassionata ma senza fanatismi (capito, ecologisti?).
Squilla il telefono, ti inondano di mail, ti vogliono su facebook, ti incastrano in mille #FF su twitter ma, dopotutto, chi se ne frega, devi andare dal tuo tabaccaio a prendere gli scovolini.
Tutto, con la pipa in bocca, va un po’ più piano e se perdi un autobus per un paio di boccate in più non è la fine del mondo.
Ho iniziato a fumare la pipa, a Natale, perché volevo leggere un libro come questo, che scorre via giusto il tempo di una lunga pipata e ti prende a pacche sulle spalle tutto il tempo e tra regole, consigli, battute e perle di saggezza, è la cosa che più s’avvicina a quel momento in cui, quel giorno d’estate di tanti anni fa, tuo padre ti ha insegnato ad andare in bicicletta.

co-fondatore e direttore
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  1. Due cose che ho sempre invidiato agli uomini sono il barbiere e la pipa. Da piccola ammiravo le pipe di mio padre sulla scrivania, giocavo con gli scovolini e le tenevo un po' in bocca, ma poi aspiravo, tossivo, e le rimettevo a posto, ma piene di saliva. Continuo a non capire perché mio fratello, che ha quasi trentadue anni, non inizia a fumare la pipa e ad andare dal barbiere, ma forse deve prima diventare papà…

  2. E' vero, la pipa ti dà un'aria veramente pensosa e veterana (è un tu generico? non è un tu generico?), tra maigret e la birra moretti. Da osteria, ma di quelle dove si mangia bene però. Tra un pouf pouf e l'altro sembra che tu possa trovare sagge soluzioni ad ogni cosa, come se il cervello andasse a sbuffi. E poi ti posiziona un po' più in là dal mondo, tra te e gli altri ci sono sempre questioni e nuvolette di fumo (non puzzoso, e questo è bene). Non avevo pensato alla faccenda della saliva. Spoetizza. Anche io ne ho irrimediabilmente sputata una, un tempo, ma sono cose che si rimuovono.

    1. Secondo me la saliva non spoetizza.
      Ricordo ancora l'odore di saliva, tabacco e profumo sul cuscino di mio padre, quando gli "rubavo" il posto le domeniche mattina o quando da bambino dormivo sul lettone le sere in cui lui era fuori per lavoro.
      Sono piccole cose che non dimentichi. Madeleine che fanno uscir fuori un mondo quando per caso ti ricapitano sotto il naso.

  3. Fumo anche io la pipa da Natale ma dell'anno scorso e il tuo articolo mi ha riempito di gioia quanto una boccata in salotto in un pomeriggio d'inverno
    Il ricordo è quello di mio padre e dei suoi amici (negli anni settanta la fumavano tutti, ma veramente tutti). Del tabacco Clan (si trovava solo quello o quasi) e del cura pipe come uno strano coltellino svizzero senza lama e seghetto.
    A quelli che mi dicono che fumare la pipa è da vecchi, rispondo sempre che ho impiegato 36 anni per diventare vecchio.
    Buone fumate Simone.

    1. Grazie Pierpaolo!
      Purtroppo "le boccate da salotto" me le posso scordare perché qui in casa, per via di mia figlia, non si fuma. E forse meglio così: è l'occasione per trovare il tempo di farsi qualche bella passeggiata.
      La tua risposta sull'esser vecchi me la rivenderò alla prima occasione ;)

  4. Conosco anch'io il libro di Bozzini di cui parli, e anche l'altro libro del medesimo autore dedicato al tabacco. Li apprezzo entrambi.
    Segnalo all'attenzione di tutti gli appassionati anche una recentissima guida su pipa e tabacco, che in sole nove pagine dice proprio tutto. Per saperne di più andate a vedere il blog: pipersenior.blogspot.com

    Grazie dell'ospitalità

    Gigi

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