Specializzati, caro mio. Diceva il cane

Ha senso, oggi 22 novembre 2011, aprire l’ennesimo blog su moda, design, fotografia, illustrazione, grafica, gadget, interior design, nudi/seminudi?

No (a parte i nudi/seminudi, che un pubblico che aspetta tette, chiappe e peni freschi&fragranti lo trovi sempre), a meno che tu non abbia qualcosa di più da offrire: dando per certo che, come il nostro, il tuo conto in banca sia al verde, o in rosso, comunque cromaticamente (almeno quello) ricco, non puoi investire su mezzi tecnici, una redazione a disposizione 24/7, fior di fotografi, webdesigners che rompono i limiti dei pixel e della legge per offrire all’utente esperienze psicoattive e dunque, fatti due conti, ti rimangono occhi – da sfamare con quotidiane vagonate di stimoli visivi – orecchi – per ascoltare meglio, per ascoltare tutto, per sentire soprattutto da dove tira il vento e poi con un paio di gambe buone provare a correr più veloce – e neuroni da nutrire con dosi dal cavallo di entusiasmo e quando pure quello vacilla puoi solo scavare a fondo, nei pozzi oscuri della rabbia, in cerca della scintilla che scateni una reazione esplosiva tale da portarsi via, nel gran botto, come dinamite, tutti gli spessi strati rocciosi di assuefazione che il tempo e i comunicati stampa hanno fatto calcificare sulle pareti del tuo cervello.

Ha senso, invece, buttar giù lo sguardo in verticale pur rimanendo traversali. Sembrerebbe roba da geometri ma è più semplice di come appare.
Il mondo è pieno di [qualcosa]fili o [qualcosa]mani, abituati ad esser trattati come tali e in quanto -fili e -mani ricever dosi d’informazione monotematica. Tu mostra loro che c’è un mondo, là fuori, cosa che ovviamente sanno benissimo ma il fatto è che nessuno poi glielo mostra prendendoli con le delicate pinze del collega -filo -mane.
E quindi: un sito che parla d’arte, moda ecc. ecc. ma rivolto a/fatto da amanti dei cani, dove tutto ma proprio tutto, dal pezzo di punta della collezione di un marchio all’intervista ad un artista ha a che fare con scodinzolanti quattrozampe.
Grande idea, no?
E infatti c’è gia: Four and Sons.

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