Paolo Errico | SS2012

Le maglie corrono le une sulle altre, s’intrecciano e scappano via, girando tutt’attorno mentre l’occhio fa fatica a star dietro a quelle mille strade piene di curve da prendere – con un filo d’incoscienza – a tutta velocità, con il vento fresco dell’estate che gioca a entrare e uscire dai vuoti/pieni che movimentano una collezione pressoché monocolore e lineare al punto da sembrare quasi astratta, modellando, piegando, sollevando volumi.

Girare intorno ad uno dei capi della nuova collezione SS2012 di Paolo Errico significa andare oltre il limite della tridimensionalità (posso testimoniare, dopo aver sperimentato di persona a Milano, durante la presentazione).
Le textures della maglieria del fashion designer genovese – alle spalle esperienze da Calvin Klein, Versace, Zegna e Cavalli – stravolgono il panorama, altrimenti quasi grafico, come una griglia di crateri su un pianeta sul quale lentamente sorge il sole, mentre i punti di riferimento si ribaltano e – ancora sotto ipnosi, avvicinandoti, allontanandoti, piegando la testa – scopri che con un paio di movimenti il sopra diventa sotto, il davanti dietro e ciò che credevi aver di fronte è anche un’altra cosa (ma non ci sono lati A e B, entrambi nascono insieme e, come il vuoto e pieno di cui sopra, l’uno crea l’altro e viceversa).

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