Ormai sinonimo di new classic, Volta continua a sfornare varianti dei suoi best-sellers oltre che nuovi modelli pensati per le occasioni più differenti, dalle comodità urbane ai momenti più imprevedibili di un viaggio fuori dal mondo.
In esclusiva per Frizzifrizzi, l’azienda milanese ci regala qualche scatto fresco fresco che vede come protagonista la Classic Madras – new entry della linea Classic, realizzata in cuoio e pelle toscana martellata – oltre ad un’intervista con Mauro Simionato, brand manager e co-fondatore del marchio.
Ciao Mauro, hai fondato Volta nel 2007. Come mai hai scelto questo nome?
Cercavamo un nome che fosse italiano, breve, facile da ricordare e di facile lettura; e soprattutto di difficile “storpiatura” all’estero.
In quasi tutte le lingue Volta si pronuncia bene, anche con un “bolta” spagnolo o un “voltà” francese resta accettabile direi!
Raccontami l’autunno/inverno Volta.
E’ una stagione in cui prendiamo coraggio e tagliamo il cordone ombelicale che legava il brand Volta al primo monoprodotto, la Classic.
La collezione ora è ben distribuita tra Classic, Boot (il modello high-top), Specials e Strada by Volta Footwear, la nostra cross-trainer.
Un monoprodotto allargato che inizia ad assumere la forma di “collezione”.
Il modello Classic resta però la nostra star, la più riconoscibile e tuttora la più venduta. La proponiamo ormai da 4 anni, ed abbiamo attraversato le stagioni restando fedeli alla linea (in tutti i sensi).
Nel 2008 la nostra chukka veniva vista come un prodotto innovativo, design-oriented; nel 2009 diversi brand davano inizio al “ripescaggio” dai classici, dagli anni 80 e 90, sdoganando il “mid-cut” più attraverso la copia che la rivisitazione; nel 2010 lo stivaletto casual è diventato parte integrante di qualunque collezione footwear, dagli indies ai grandi.
Ma la nostra primogenita mantiene la sua unicità e credibilità, è sempre riconoscibile e nel tempo si è arricchita di materiali esclusivi e componenti di qualità.
Per l’inverno in corso abbiamo scelto il Madras, una pelle “martellata” che arriva dritta da una piccola conceria toscana di cui ci siamo innamorati.
Al tatto la scarpa è robusta e perfetta per la stagione in arrivo; tuttavia la qualità del pellame e la grana media garantiscono morbidezza a tutta la tomaia, tallone compreso.
Il suede che gira attorno al finale di tomaia non ha solo fini estetici, ma anche di tenuta.
Gli accoppiamenti di colore toccano tutti i toni dell’autunno: natura, luce, cibo, profumi.
Un’occasione assurda in cui hai messo le Classic Madras?
Lo scorso Agosto ero a Stoccolma per incontrare clienti e stampa svedesi, avevo con me un paio di Madras Green.
Da lì mi sono spostato a Goteborg per il WayoutWest festival: le ho indossate il primo giorno di concerti, bello spavaldo senza calzini. Peccato si sia messo a diluviare e la pioggia abbia reso il parco una palude.
Fango fino alle ginocchia. Le scarpe sono ancora vive.
E qualche altra, altrettanto assurda, in cui invece avevi addosso altre scarpe?
Di occasioni assurde, come a tutti, me ne sono capitate molte.
Per citarne alcune più recenti, nel 2005 ho fatto una settimana a Berlino ospite in uno squat di lesbiche pittrici/scultrici. Ricordo che all’epoca mettevo sempre i Dr.Martens bassi, non so che fine abbiano fatto.
Nel 2007 passeggiavo di notte per Oslo e sono involontariamente entrato dentro al palazzo reale, passeggiando indisturbato per i corridoi tra arazzi e cimeli, per uscirne altrettanto indisturbato dopo un po’. Era poco prima di creare Volta, probabilmente avevo addosso un paio di desert boot.
L’anno scorso ho passato 10 giorni a New York: la compagnia aerea mi ha perso le valige sul volo di andata e mi sono state recapitate all’indirizzo newyorkese esattamente il giorno del mio ritorno in Italia. La città era coperta di neve ed ho comprato un paio di boot da Cole Haan, tipo Sorel ecc. divertenti ma mai più messi ovviamente.
Guarda fuori dalla finestra del tuo studio e dimmi cosa vedi.
Altri studi, ex-fabbriche ora “occupate” da studi creativi e new business come il nostro.
Accanto alla sede di Twentyfourseven, il nostro gruppo, ci sono studi fotografici, agenzie di comunicazione, studi di registrazione musicale, un laboratorio sartoriale, una pop-up gallery…
E’ un bel quartiere.
Se dovessi scegliere un modello tra quelli delle foto prenderei quello color borgogna, senza pensarci due volte (sarà per il richiamo al vino, di sicuro la mia droga d’elezione). Tu?
Come dicevo son partito in Agosto con un paio di Madras verdi.
Ora ho preso una marrone, perfetta per qualsiasi pantalone. Credo che però il mio preferito sia il Madras Brick, forse più coraggioso ma lo trovo un accoppiamento davvero riuscito.
Il più venduto per ora è il Madras Black, il più basic.
Quest’estate però per le strade di Copenaghen ho visto molte Madras Black su degli outfit di gusto fashion, più che casual.