Sebastiana, Simona, Silvana, Savina, Saturnia, Sabrina.
Francesca Caira non lo sa ma i nomi degli abiti della sua collezione SS2012 per me sono un invito ad una seconda (e terza, quarta…) paternità, oltre che un libro dei nomi praticamente cucito addosso al sottoscritto che, per tradizione famigliare, ha il dovere e il diletto di contribuire a sfornar “creature” dal nome in S.
Una, Sveva, ce l’ho già. E uno dei pezzi della collezione si chiama proprio così, ennesimo abbraccio squilibrato e prezioso – come lo sanno essere solo i pargoletti – dove i lacci reggono il peso dell’universo durante viaggi interiori che possono durare una notte o tutta la vita e le prospettive ribaltate (pure quelle da re-imparare dai più piccoli) a portata di mano, là dove non te le aspetti.
Creazioni, quelle di Caira Design, da scoprire allo specchio, magari con il vecchio gioco del “prenditi il naso e gira in tondo” che suggeriva mia nonna ogni volta che mi annoiavo in mezzo agli adulti.