Tra i sollazzi dello star dietro alla scrivania di Frizzifrizzi c’è il fatto di ricevere un buon numero di curriculum (molti dei quali arrivano per sbaglio: c’è chi crede che siamo un brand di moda, chi un negozio, chi un’agenzia di design) che diventano immediatamente il passatempo della mattinata visto che è davvero impossibile non andare a sbriciare nei micro-riassunti umani di chi prova (e a volte riesce, altre meno, con risultati comici) a incasellare tutta un vita di esperienze/aspirazioni in una o due paginette nella speranza di far buona impressione nel datore di lavoro di turno.
Ricreazioni antropologiche (al pari di mettersi a cercar casa anche quando non ti serve o, ancora meglio, pubblicare annunci fasulli di posti letto in affitto e dedicare una settimana a vagliare pretendenti per farsi un bel tuffo nella bizzarro bestiario delle nuove matricole universitarie) a parte, credo che nelle scuole italiane dovrebbero insegnare il prima possibile non solo a scrivere un buon curriculum vitae ma anche progettare laboratori nei quali i ragazzi si trovano alle prese con la scelta di candidati per la loro immaginaria azienda: vedere come si presentano gli altri, ti aiuterà a presentar meglio te stesso.
Proprio per questo consiglio CV Parade, sito che raccoglie i curriculum inviati dai creativi al solo scopo di creare un archivio di ispirazioni.
In questo modo eviterai: 1) di perdere ore a girare per siti web a scaricare curriculum da scopiazzare; 2) di aprire Word, selezionare Comic Sans e rovinare i prossimi trenta o quarant’anni della tua vita.