The farting bedpost, ovvero la colonna del letto (usata anche alternativamente: basta fare una ricerca per immagini di bedpost disattivando il safesearch di google) scoreggiona è un mini-saggio sulla storia ragionata del fagotto.
Tanto per capire di che pasta è fatto l’ultimo numero di The Believer, mensile pop letterario che in Italia in tanti sognano di fare ma che non sarebbe proprio possibile – noi a mescolar alto e basso ci proviamo, ci proviamo ma poi il risultato è quello che è: dall’ermetico al forzatamente provocatorio, dall’uber-fighetto (meglio se mi leggono in pochi, possibilmente nessuno) al trash (quello piatto e senza sfumature che quando ne discuti va bene, quando lo produci no) – nato da quella fucina di cultura che è McSweeney’s, trimestrale di storie scritte da alcuni tra i migliori autori contemporanei nonché casa editrice dalle molteplici “costole”.
E ancora, nel music issue del magazine appena uscito: conversazioni con David Byrne e Brian Eno, il mondo del pop coreano, quel che l’architettura contemporanea ha rubato alla musica, una dissertazione su segreterie telefoniche, voci al telefono e tu-tu-tuuu che appaiono su tutta una serie di canzoni, che cazzo ci fa un giradischi sul cruscotto di un auto?, il fenomeno Salem sezionato al bisturi, recensioni librarie a cura di Nick Hornby, il tutto impacchettato dalla splendida cover di Charles Burns.