Portland è la città della birra fatta in casa, dei ristoranti vegan, degli orti biologici in terrazza o sui tetti, del diy, de “il grunge qui è ancora vivo e vegeto”: una riserva di post-fricchettoni, il posto dove gli anni ’90 non sono mai finiti. Ci hanno fatto pure una serie-tv (niente male): Portlandia.
Quindi era solo questione di tempo perché qualcuno decidesse di immortalare – stile The Selby, ma ovviamente su pellicole dai colori sbiaditi che si adattano di più all’atmosfera del luogo – le case e le botteghe di questo esercito di creativi un po’ demodé (ma è demodé pure la parola demodé, quindi perfetta per Portland) e pubblicare tutto su un sito: work.place, gran fonte d’ispirazione su come vivere in stanze dove il casino ha ormai raggiunto il punto del non ritorno e – perché no – per fare un progetto simile anche qui in Italia, focalizzando l’attenzione sugli artigiani e gli artisti milanesi o romani o…
