7 opere e 7 domande, alle 7 di mattina, ad illustratori che si svegliano presto o non sono ancora andati a dormire.
Oggi è la volta di Guglielmo Castelli.
Ciao Guglielmo, di dove sei, quanti anni hai e da quanto fai l’illustratore?
23 anni, sono di Torino, ho inizato ad illustrare a 15 anni anche se da un paio di anni mi sono convertito all’Arte Contemporanea.
Matita o penna grafica?
Matita. Rigorosamente matita! Di quelle dei nonni di cui ormai rimane solo il ricordo talmente sono consumate…
Spesse. Serie. Rassicuranti.
Cosa fai quando non disegni?
Leggo molto, colleziono campane di vetro, mi mangio le unghie, vado il libreria e senza neanche leggere il titolo leggo il finale. Se mi piace lo compro.
Cosa c’è sulla tua scrivania?
La mia scrivania si evolve, va a periodi.
Ora è il periodo minimale… ho poche cose.
Polaroid di tempi lontani, un’acqua di colonia al melograno, una campana di vetro con tanti tantissimi pom pon di lana, dei fiammiferi con una bellissima scatola a forma di coniglio comprata a New York… ah aspetta anche una matrioska di legno bianca. Enorme.
Un disegno pesa quanto…
Quanto di vero è rimasto nella natura delle cose.
Quanto la mia vita.
Un libro di cui vorresti illustrare la copertina e un film di cui vorresti fare il poster.
Libro: Il buio oltre la siepe Harper Lee.
Film: Dogville. Lars Von Trier.
Un illustratore o un’illustratrice che mi consiglieresti?
Philip Giordano. Amico e grande visionario.