Le giacche non hanno i bottoni, i pantaloni neanche, e neppure le tasche.
Fabio Quaranta gioca a togliere (ché, come dicevano le nonne, a mettere si fa sempre in tempo) e presenta una collezione SS2012 che è un’ode alla rivelazione e alla trasparenza: mani ben in vista (dopotutto non hai dove metterle, e già questa è una piccola rivoluzione: fai un esperimento, cuciti le tasche e stai tutto il giorno con le mani al vento, poi mi racconti) e niente da nascondere – neppure la pancia – dietro ad un bottone allacciato, mentre le t-shirts con grafiche stile “golgota” dell’artista inglese David Tibet non fanno che sottolineare ed estremizzare il concetto (nessuno può nascondersi dalla morte).
Capi comodi, tessuti leggeri, tagli semplici e, concettualmente, what you see is what you get: niente trucchi, maschere, schermi dietro ai quali nascondersi, né strutture che evidenziano lì e tolgono là, e proprio per questo non per tutti.