7 opere e 7 domande, alle 7 di mattina, ad illustratori che si svegliano presto o non sono ancora andati a dormire.
Oggi è la volta di Federica Muscillo.
Ciao Federica, di dove sei, quanti anni hai e da quanto fai l’illustratrice?
Sono Lucana, di Potenza, ma da 6 anni vivo a Roma. A 5 anni, a scuola materna, la cosa che mi piaceva di più fare, era disegnare la calvizie parziale di mio padre. Oggi sto cercando di tornare alle origini, all’illustrazione a tuttotondo che per troppo tempo ho trascurato, per studiare e diventare una Fashion Designer… forse dovrei rifare un ritratto a mio padre.
Matita o penna grafica?
Soprattutto penna, rigorosamente Pilot BP-S Matic, Tratto Pen e matita morbida. Non mancano Photoshop ed Illustrator. La tavoletta grafica ed io siamo in una fase di frequentazione… magari diventeremo grandi amiche.
Cosa fai quando non disegni?
Rido e piango con i miei amici, prendendo i miei buoni momenti da pagliaccio egocentrico.
Rido, piango, urlo, mi sbaciucchio col mio fidanzato.
Fisso il vuoto a bocca aperta.
Osservo ed ascolto gli sconosciuti, pensando a quante cose ha da dire ognuno di noi e perché.
Passo ore ed ore su internet a contemplare i lavori degli altri.
Cosa c’è sulla tua scrivania?
Cerco di mettere sempre tutto l’occorrente per alzarmi il meno possibile, ma puntualmente ci sono pile di roba inutile e qualcosa che manca.
Un disegno pesa quanto…
La verità.
Un libro di cui vorresti illustrare la copertina e un film di cui vorresti fare il poster.
“L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello” di Oliver Sacks e “In the Mood for Love” di Wong Kar-wai.
Un illustratore o un’illustratrice che mi consiglieresti?
Sono in serie difficoltà, ho un elenco infinito nella cartella dei “Preferiti”. Irena Zablotska, Brandi Stickland, Ayame Ono, Andrea Wan, Claire Skully… in più, tutti gli autodidatti, chi ha studiato senza farsi incastrare da schemi accademici e i bambini.
