Pitti | Francesco Alosi

Dove c’è polpa c’è succo. Ciccia. Sostanza.
E nella collezione di Francesco Alosi, presentata a Firenze sotto il nome di Pulp crêpe summer, la sostanza non manca. A partire dalla maglieria, grassa come un cactus nel deserto, morbida come il pelo dell’acqua di mare che bagna spiagge assolate, fresca come il vento che ti soffia in faccia. E poi

Francesco, siciliano d’origine, apolide d’adozione, ex nababbo (diplomato alla Naba di Milano), dopo aver studiato alla scuola superiore di arti applicate di Duperré, a Parigi, si è fatto le ossa lavorando come pattern & design assistant per diversi brands, tra i quali Neil Barrett, Gustavo Lins e Gaspard Yurkievich. Sempre in viaggio tra Milano, Parigi ed il sud-est asiatico, il giovane fashion designer ha esordito al Pitti con una collezione davvero ispirata, prodotta artigianalmente con materiali made in Italy – cotton-cashmere e cotton-silk – che spazia dai ricami della nonna (su illustrazioni – tra l’altro molto belle – dello stesso designer) al surrealismo (vedi le tasche degli shorts) al mondo dei fumetti giapponesi.

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