Un ipotetico saggio illustrato sull’evoluzione dei piccoli marchi indipendenti dovrebbe diventare testo obbligatorio per ogni scuola di moda. Sui grandi maestri trovi fior di approfondimenti, retrospettive, cataloghi, ma visto che non tutti diventeranno i prossimi Marc Jacobs o Alexander McQueen forse sarebbe il caso di approfondire meglio gli (a volte) intricati quando non schizofrenici, o al contrario (spesso) lineari purché (si spera) tutt’altro che piatti percorsi che da un’idea portano alla collezione d’esordio e poi al frenetico rincorrersi delle stagioni e via, quando va bene, verso il successo di massa o quello di nicchia, e quando va male, beh, si chiude, si vende o ci si ripete all’infinito diventando l’ombra di se stessi.
In quest’ipotetico saggio illustrato, a Button Noise un posticino spetta di diritto.
Questo gruppo di giovanissimi veronesi, che gli vedi ancora negli occhi quella luce da sognatore di provincia, pieno di energia ma non ancora del tutto consapevole delle sue (tante) potenzialità, è alle prese con la prima vera fiera, il carrozzone colorato, i passi frettolosi degli addetti ai lavori, lo sguardo lungo della stampa. Sono proprio gli stessi Button Noise che appena due anni fa facevano felpe? Felpe con i bottoni?
Ok, anche le ultime collezioni promettevano bene (in effetti, già bastavano quelle per rimanere a bocca aperta, come quando vedi il figlio dei vicini che si bacia con una sotto casa tua: ma non stava a tirare pallonate e parlare di Playstation con quello sfigatello del suo amico appena qualche mese fa?) ma guardati questa.
Dopo esser stati fermi un turno – evidentemente a studiare, lavorare e sudare sulla collezione – hanno deciso di partire, stavolta, non dai loro pezzi storici (cardigan e felpe) ma dai tessuti: tela giapponese, inserti in stoffa, tagli a vivo. Per poi costruirci attorno i capi giusti, mettendosi in gioco pure su pantaloni e bermuda e sfornando un total look che per textures, fitting e palette è assolutamente in linea con le tendenze maschili per la primavera/estate 2012. Ma, a differenza dei grossi brands e delle realtà più strutturate della loro, i ragazzi di Button Noise hanno appena iniziato a divertirsi.
Tienili d’occhio.