I ragazzi di Comeforbreakfast sono tra le più brillanti promesse del made in Italy ed uno dei marchi a più rapida evoluzione sui quali abbia mai scritto.
Qui su Frizzifrizzi li seguiamo fin dalla loro prima collezione di t-shirts (sembra passata una vita, ma parlo di appena un anno e mezzo fa) alle quali, in appena un paio di stagioni, si sono affiancati capi sempre più preziosi e complessi per arrivare finalmente ad un total look che vede l’introduzione di capispalla e maglieria e la consacrazione anche “istituzionale” visto che il brand è tra i finalisti di Who is on Next.
Sono riuscito a raggiungere Antonio Romano e Francesco Alagna, i due fondatori del marchio, in Umbria, dove i due stanno lavorando sodo per ultimare la prossima collezione e, isolati in paesini dove trovare campo per il telefono e rete per internet è un’impresa, mi sono fatto raccontare da Antonio l’autunno/inverno Comeforbreakfast.
questa è la prima volta che proponiamo un total look uomo donna. La palette dei colori è molto calda, si passa dal grigio antracite/ferro al tortora, dal nero al color lavagna. La chiave di lettura di questa collezione è il gioco di sovrapposizioni e composizioni, come se ogni capo necessitasse dell’altro per avere un senso. Volumi e le silhouette dei capi sono apparentmente semplici, a prima vista sembrano cose molto minimal e pulite ma poi i tagli arricchiscono e complicano il tutto.
Per questa stagione invernale abbiamo introdotto anche la maglieria (abiti da donna in 100% cachemire, maglioni in lana e cachemire con lavorazione particolare a chicco di riso) ed abbiamo anche introdotto i capispalla proponendo un cappotto unisex ed una mantella in panno per la donna.
La maggior parte dei capi sono unisex, che è un po’ il nostro marchio di fabbrica. I tessuti utilizzati per gli abiti sono la classica felpa, vittima però di strazianti lavaggi, la costina di seta e per le t-shirt abbiamo utilizzato un tessuto lino/lana/seta che al tatto è morbidissimo ed è molto caldo. Pensa che le grafiche [nelle immagini purtroppo non si vedono, ndr] sono praticamente tutte ispirate agli schemi elettrici degli apparecchi di utilizzo comune. Per farti un esempio, ho preso lo schema dell’interno di una radio, di una pila della macchina, di una tv, di un motore di un elicottero… poi ho ripreso e ridisegnato il tutto con il mio tratto tremolante…