by Borre

Borre Akkersdijk: nome cacofonico per un personaggio che diversi indizi indicano essere completamente fuori di testa, oltre che geniale.
1° indizio: ha un sito che cambia ogni volta che ci vai e una pagina “about” con la descrizione, presa da Wikipedia, di Bora Bora (per assonanza).
2° indizio: per creare la sua prima concept collection ha addirittura hackerato una macchina per fare materassi.
3° indizio: la sua collezione di cappelli si ispira ai bambini, che si mettono in testa di tutto, dalle ciotole alle pentole.

Ma torniamo ai materassi.
Borre è una sorta di scienziato pazzo del fashion design. Per la collezione Ready Made, visto lo spessore (concettuale, sì, ma soprattutto concreto) dei materiali, metterli sotto una macchina da cucire era impensabile quindi ha pensato bene di riprogrammare una macchina per materassi in modo da farle realizzare le singole parti, già pronte (ready made) per essere cucite assieme.
L’effetto, vedere per credere, è davvero incredibile, con gli abiti che diventano morbidi e lavoratissimi gusci protettivi. Un po’ come andarsene in giro tutto il giorno con una trapunta addosso, il sogno di ogni mammone narcisista e piagnone.

E questo, per Mr.Bora Bora, 25enne olandese di base a Parigi, è solo l’inizio.
Di lui, credo, sentiremo parlare molto e presto. Ma se hai un’azienda con macchinari computerizzati e lo vedi fare due passi di fronte all’officina o sbarri le porte o preparati a veder spuntare abiti là dove avrebbero dovuto venir fuori rubinetti, bottiglie di plastica o motori per automobili.

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