7am | Francesco Palù

7 foto e 7 domande, alle 7 di mattina, a fotografi che si svegliano presto o non sono ancora andati a dormire.
Oggi è la volta di Francesco Palù (qui il suo sito).

Ciao Francesco, quanti anni hai e di dove sei? Da quanto scatti foto?
Ho 23 anni e sono di Parma, trasferito da poco a Milano.
Si potrebbe dire che il mondo della fotografia ha sempre fatto parte di me anche se in maniera un po’ celata, infatti è solo da qualche anno che mi sono calato a pieno nelle potenzialità di questo campo e soprattutto della pellicola. Prima di inizare l’università ero più lanciato verso il disegno e la grafica, poi l’architettura mi ha avvicinato in modo trasversale a un tipo di fotografia più consapevole e profondo.
Diciamo che il vero punto di svolta è stata la scoperta cinque anni fa di una vecchia Nikon F dispersa in cantina, da quel momento mi si è aperto un nuovo orizzonte.

La tua attrezzatura?
La mia macchina da battaglia è la Yashica FX-3. Ovviamente non posso trascurare la Nikon F, infallibile compagna del viaggio alle Hawaii.
L’arsenale è composto anche da una Start biottica e da una Zeiss Ikon a soffietto che scattano in medio formato(4X4), amo la profondità e il senso dello spazio che permettono di ottenere.

Cosa fai quando non fai foto?
Nel “mondo reale” studio architettura, progetto, mi calo nell’estasi della creazione di forme. Poi mi dedico all’altra grande passione: il surf; a differenza di quello che tutti pensano in Italia ci sono tanti spot validi come Levanto e il trabucco a Massa. Credo davvero che sia una cosa magica stare in mare, sentirsi parte di una cosa così vasta e riuscire per alcuni istanti a entrare in sinergia con la sua forza.

Descrivimi la tua stanza.
La mia nuova stanza a Milano è in fase di allestimento, la sto “sottomettendo” lentamente. Per ora ho iniziato a bombardare una parete di foto con cornice, una caos ragionato che si sposa bene con la valanga di plastici di architettura accatastati. Le altre le lascio bianche per godermi i giochi della luce che filtra dalla tapparella. Un un angolo di fianco al letto in cui attacco tutti gli schizzi che faccio per un possibile nuovo tatuaggio. Le due mensole sono stipate di scatole per rullini, macchine fotografiche e libri.

La tua macchina fotografica pesa quanto…
…quanto l’idea che cerco di esprimere.

Se il tuo immaginario fosse un film? O un libro?
Film: Gummo (di Harmony Korine), riesce a dare degli spaccati sul contesto sociale davvero imprevedibili.
Libro: direi che amo Kerouac però sarebbe un po’ banale, anche se i suoi libri mi hanno trasmesso molto. Un libro che consiglio è “Storie Americane” di Joyce Carol Oates.

Un fotografo/a che mi consigli di tener d’occhio?
Matteo Montanari; c’è anche un’altro fotografo che consiglio: Kyle Scully. Fa parte di un movimento interessante che si è creato a Vancouver.

co-fondatore e direttore
Mostra Commenti (12)
  1. Da fotografo a fotografo,sono molto ammirato dalla foto dell'enorme pipipistrello,devo dire che è un autentica opera d'arte,in particolare spontanea,infatti subito l'occhio vigile ed accorto rivela la casualità del momento,anche quelle specie di striscie dorate con la fusione di una oscurità latente colpisce l'immagine collettiva delle persone,tutto questo intorno alla figura oscura che tu bene hai rappresentato in un attiimo di alterazione cosmica mentale,inutile dire che sei riuscito con un semplice scatto caro Francesco,ha risvegliare nelle menti addormentate dell'uman comprendere la visceralità di una situazione anomala ma assai reale,mi piacerebbe molto poter discutere alla "frizzifrizzi"con te,magari approfondendo meglio la nostra conoscenza,se vuoi a casa mia ad Aciglia(Roma),infatti leggevo che anche tu fai parte di un associazione cultuale di giovani e promettenti artisti chiamata Gai,lo stesso dicasi di me nella mia associazione CULturale di nome Gay,potremmo scambiarci opinioni ma se vorrai anche "sufloni".

    Ciao Francesco.

    Tuo Luigi,per gli amici Marisa,

  2. Caro Francesco, la tua capacità di fotografare strane situazioni ed ivi particolari oserei dire sconosciuti hai più,ormai è famosa fra noi fotografi dell'alta Italia,ma che tu fossi il fotografo che ha scoperto e fotografato,immortalandone l'immagine,il tunnel d'ingresso dell'ormai famoso STRETTO DI MESSINA mai e poi mai avrei pensato riuscissi in tale scoperta avanguardistica,ora chiaramente non fare girare troppo la foto perchè il Berlusca credeva di aver fregato tutti,si un tubo ha fregato,mentre attualmente stanno lavorando come pazzi di nascosto,che ti scopre il grande fotografo Parmense?,l'entrata principale dello Stretto di Messina,che onestamente è veramente stretta,be forse lo hanno fatto per non dare nell'occhio durante i lavori,dopo questa fotografia ma in particolare scoperta,il tuo nome per noi fotografi Gay è leggenda,lasciati chiamare come si conviene "Maestro",Francesco Palù quello che un giorno che non ti aspetti fotografò l'ingresso del mitico Stretto di Messina,ma li mortacci a me sti scoop fotografici na mazza che mi capitano,solo al Maestro di Parma,boh avrà una tecnica sconosciuta,o qualche soffiata dall'alto,se no come si spiegarebbero tali bellissime foto frou frou e scoperte monumenntali?.

    Tuo Luigi er fotografaro di Aciglia.

  3. Alla Cortese attenzione del Sig. Simone Sbarbati.

    Solo mio nipote,e se vuoi e non puoi sbagliarti"grande amore" da quando lo tenevo in braccio,insomma cose di famiglia.

    Ciao Simone.

  4. Guardi caro Sig. Simone considerando che la vuoie mettere su questo piano facciamolo pure,io non ho il piacere di conoscerla e ne sono felice a dire il vero,ma da come si pone evidentemente deve essere un genio artistico epocale,ma dell'altra volta,per quanto mi riguarda,le posso garantire che non scriverò più così eviterò di essere "patetico",il problema e domanda che invece dovrebbe porsi Lei a differenza del sottoscritto,è certo dall'alto della sua enorme sapienza intelletuale ed artistica,che il confine del "patetico"non sia fra un commento banalissimo e volutamente ironico,piaccia o no, o la serietà saccente ed arrogante come la sua,in escusiva funzione di se stesso,toccando anche massime della vecchia gioventù del 15 e 18?,ecco forse Lei disperato acclarato lo è veramente e guardi un pò il caso,in maniera assai patetica,sul discorso dello "scadere"evidentemente Lei è scaduto sino al rancido da tempo e la sua risposta ne è testimonianza.

    Scusandomi con tale genio artistico monumentale che Lei è sicuramente,anzi ne sono certo,chiudo i miei commenti salvaguardandola nel futuro dal pensare troppo alla "disperazione"altrui,a volte tali cervelli autodefiniti come il Suo,sono a rischio di scoppio per lo sforzo di pensiero.

    Tanto Le dovevo,ed a mai più(tranquillo scienziato).

    1. Artistico io? Ma dove, ma quando? Solo, credo che i tuoi commenti (dammi pure del tu, come faccio io) abbiano oltrepassato quel confine tra surreale simpatia e cattivo gusto.
      Quando si fanno battuttacce su Gai (il network) e gay – con tanto di evidente accanimento verso un fotografo che può piacere o meno, ma che porta avanti comunque la sua passione e già questo merita rispetto – poi non ci si può offendere riguardo ad eventuali critiche alle quali, per forza di cose, ci si presta. E credimi, in quanto a pessimo umorismo pure io non ho niente da invidiare a te, solo che poi non mi arrabbio se mi danno del patetico…

  5. Vabbe lasciamo perdere,il libro diventerebbe troppo lungo e rischia di diventare un paradossale epistolario ne voluto da te e ne tanto meno da me,l'intendimento iniziale a meno da parte mia era banale e semplice,pur riconoscendoti la correttezza in ultimo commento nel farmi notare che si doveva finire,direi neanche iniziare aggiungo io,allora vediamo di concludere in maniera positiva e se mi sono fatto trasportare ti chiedo scusa.

    L'unico dilemma che mi rimane è il sospetto assai serio che tu,involontariamente come logico,non abbia preso sul serio la risposta che ti ho dato sulla "questione famigliare",solo un dubbio leggendo ciò che hai scritto dopo e ciò che mi hai scritto in risposta ultima,guarda che ci tengo molto a Francesco ed alle sue foto ed a quello che fà,lo sbaglio mio,come giustamente fai notare è che tali commenti vanno ad inficiare la serietà del lavoro di una persona,anche se assolutamente non voluto ma è pur vero che potrei essere uno che vuole denigrare ciò che è il lavoro e la passione altrui e credimi che sono l'ultima persona che vorrebbbe fare ciò,e capirai andando avanti a leggere,in fondo le persone non possono certo sapere,e quà attenzione Simone,che sono veramente lo zio di Francesco,Francesco è veramente mio nipote,e in verità ti dico che sono orgoglioso di tutto ciò che fà,ma di fatto ho sbagliato,si perchè nessuno,e mi ripeto, poteva o può sapere che i miei commenti erano fatti semplicemente per scherzare con suo nipote,ma questo mi ha fatto dimenticare che si tratta di un sito ed anche assai serio,considerando ciò che tratta e che comunque in ogni caso la logica del rispetto è un obbligo non solo morale ma intellettivo,quindi mi scuso con te e con chi legge o leggerà,ma in particolare mi scuso con Chicco se il voler fare l'ironico-idiota gli posso aver creato un danno,mi auguro di no e che tu mi abbia fermato in tempo.

    Quindi nel porgerti di nuovo le mie scuse Simone,ti auguro una buona giornata e buon proseguimento,e tanto che ci sei,salutami Chicco da parte di quel pirla di suo zio Luigi,insomma da parma a Milano,anzi digli "li mortacci",lui tristemente capirà.

    Ciao Simone.

    1. L'importante è chiarirsi, così non lasciamo dubbi in eredità ai posteri e quando verranno a pescare i resti virtuali di questo sito scopriranno che Francesco Palù scatena surrealismi privati, il ché non è male, considerando quanta fotografia "anemotiva" c'è la fuori.

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