7am | Maurizio Di Iorio

7 foto e 7 domande, alle 7 di mattina, a fotografi che si svegliano presto o non sono ancora andati a dormire.
Oggi è la volta di Maurizio Di Iorio (qui il suo sito).

Ciao Maurizio, quanti anni hai e di dove sei? Da quanto scatti foto?
Sono di Pescara, ho 46 anni ma posso considerarmi un “fotografo giovane” perchè scatto da meno di due anni. La fotografia è sempre stata la mia passione, ma solo recentemente l’ho trasformata nella mia occupazione principale. Ho lavorato per vent’anni nei settori dell’advertising e dell’editoria fashion, attività che mi hanno sempre portato ad avere un rapporto, anche culturale, con la fotografia.

La tua attrezzatura?
Come ha detto McGinley, la macchina fotografica è solo la prolunga della mano, niente di più. Non sono particolarmente attratto dagli aspetti tecnici della fotografia e non amo il digitale. Utilizzo solo macchine analogiche e il mio corredo consiste in una Contax G2, una Canon EOS 30, una Mamiya C330 e due compatte come la Yashica T4 e una vecchia Rollei B35. In merito agli obiettivi prediligo il 35mm e il 50mm. Posseggo anche una Canon 7D che però non utilizzo mai.

Cosa fai quando non fai foto?
Sto per lanciare una zine dedicata ai giovani fotografi, quindi in realtà mi occupo molto di fotografia anche quando non scatto. Per il resto: non vado mai a letto presto, guardo troppi film, leggo meno di quanto vorrei.

Descrivimi la tua stanza.
Abito da solo in un appartamento piuttosto grande e non ho una “mia stanza” più personale delle altre. Vivo ogni angolo della mia casa e semino vestiti e oggetti ovunque. Sono single da poco e la reputo una casa temporanea, perciò ho deciso di non appendere nulla alle pareti.

La tua macchina fotografica pesa quanto…
Non ne ho la più pallida idea. E comunque cerco sempre di ridurre al minimo l’attrezzatura da portare dietro: non sono il genere di fotografo che gira con il borsone pieno di macchine ed obiettivi. Quindi meno pesa, meglio è.

Se il tuo immaginario fosse un film? O un libro?
Se fosse un film sarebbe un misto tra “L’ombra del dubbio” di Hitchcock, “La donna del ritratto” di Fritz Lang e “Taxi Driver” di Scorsese. Se fosse un libro, sarebbe “Meno di zero” di Ellis.

Un fotografo/a che mi consigli di tener d’occhio?
Benedetta Falugi. Perchè sa ritrarre ciò che circonda la sua vita in modo spontaneo, scomposto ed ironico.

Un messaggio

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