Beate Klockmann è un’artista tedesca del gioiello contemporaneo formatasi negli anni ’90 sotto la guida di R. Koch.Questa è una presentazione convenzionale che mal si addice ad una designer che di convenzionalmente teutonico ha nulla o poco.
A vedere i suoi monili viene piuttosto da pensare che la sua alternativa al percorso artistico fosse una laurea in matematica.
Non lo so se lei se lo sia posto il problema, fatto sta che, seppur con vie trasversali, alla scoperta della formula della bellezza ci è arrivata comunque, servendosi di strutture labirintiche ma nette, familiari ma non prevedibili, che diventano le piattaforme inconfutabili dove poggia la sua creatività matematica prima di ramificare verso l’altro.
Le sue creazioni sono sezioni interrotte pronte per essere catalogate, capsule con semi di specie estinte e future di Chissaddove (beh, il pistacchio marziano io lo so per certo, da noi non si trova), per diventare piastrine interattive coi codici per uno sbarco alieno in grande stile (e magari uccidono anche le zanzare).
Comprerei tutto!
Accessibili o proibitivi? Se chiamate accessibile un oggetto con un buon rapporto qualità/prezzo…