7am | Giancarlo Rado

7 foto e 7 domande, alle 7 di mattina, a fotografi che si svegliano presto o non sono ancora andati a dormire.
Oggi è la volta di Giancarlo Rado.

Ciao Giancarlo, quanti anni hai, di dove sei e da quanto scatti foto?
Ho 56 anni, sono di Treviso e scatto da un po’ di anni…

La tua attrezzatura?
Uso una Hasselblad degli anni ’60 con un solo obiettivo: l’ 80/2,8. E’ un obiettivo normale, che corrisponde al 50 nel piccolo formato; esso ha la caratteristica di riprodurre le cose come uno le vede, né tele né grandangolo: riproduce la normalità.

Cosa fai quando non fai foto?
Quando non faccio foto faccio il musicista, cioè il mio mestiere. La mia specialità è l’arciliuto, cioè uno strumento a pizzico del barocco italiano; con questo giro il mondo.

Descrivimi la tua stanza.
La mia stanza è piena di strumenti musicali, partiture, libri di tutti i generi, dischi in vinile e CD. Su un tavolo sta il computer, circondato da partiture, agende, foto… come se tutto si depositasse ed io non fossi in grado di buttare via nulla. Le fotocamere stanno in un armadio coi vetri, mi piace guardarle.

La tua macchina fotografica pesa quanto…
La mia fotocamera è pesante, la lentezza del suo uso però è una risorsa; mi permette di parlare con le persone che ritraggo, cosicché il fotografare diventa un modo per conoscere gli altri, farli parlare di sé, ascoltare.

Se il tuo immaginario fosse un film? O un libro?
Se il mio immaginario fosse un libro penserei alla Istanbul descritta da Pamuk nel Libro Nero; mi ritroverei in un caravanserraglio che ospita gli oggetti ed i sogni di un viaggiatore senza meta apparente.

Un fotografo/a che mi consigli di tener d’occhio?
Luca Napoli.

Un messaggio

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