Il favoloso mondo di Marion Billet

Marion Billet è giovanissima, a soli 28 anni ha all’attivo tantissimi libri per l’infanzia. Il suo stile, semplice e colorato, ha conquistato tante case editrici ed i suoi libri vantano edizioni in tutto il mondo. Qui a Berlino è molto facile imbattersi nelle sue illustrazioni, ma se fate attenzione, non mancherete di notare che Marion è approdata anche in Italia!

Ciao Marion! Dove ti trovi adesso?
Ciao a tutti i lettori di Frizzifrizzi! In questo momento sono sotto un tetto… a Parigi, al mio workshop!

Un’immagine rassicurante. Viene voglia di raggiungerti! Hai mai vissuto in altri paesi?
No, ma adoro viaggiare e per questo cerco di visitare ogni anno paesi diversi.

Sei molto giovane, eppure hai già al tuo attivo molti libri per l’infanzia ed hai lavorato per svariate riviste. Se pensi ai tuoi esordi, hai la sensazione che qualcuno ti abbia lavorativamente sfruttato? Pensi che il miglior modo di lavorare è farlo tramite un’agenzia che ti rappresenti?
Quando ho cominciato a lavorare come illustratrice non ho mai avuto l’impressione di essere stata “ingannata”, forse proprio perché ero molto giovane. Nella stampa, ad esempio, tutti i prezzi sono già fissati per ogni articolo. Avere un agente è sicuramente una sicurezza in più ma non sempre fondamentale. Dipende molto anche dall’area in cui lavori. Certamente se si lavora nella pubblicità è sempre meglio avere un agente per negoziare.

Che consigli utili daresti ad un giovane illustratore freelance?
Beh, il motore di tutto è la passione. Devi essere veramente motivato e credere in te stesso, anche difronte a situazioni spiacevoli o critiche sul tuo operato.

Hai frequentato la scuola di design “Emile Cohl”, ci potresti raccontare com’è stata la tua esperienza al suo interno e che tipologia di materie hai studiato? Quali erano le tue preferite? Hai dei buoni ricordi legati al quel periodo?
La Emile Cohl è stata piuttosto faticosa! Sono in tutto 4 anni. Imparavamo  differenti tecniche e avevamo insegnanti che provenivano da esperienze formative diverse. I primi due anni imparavamo a disegnare in modo realistico, ti fornivano delle ottime basi. Poi negli ultimi due anni ci dedicavamo alla realizzazione di progetti personali, e lì ci si divertiva davvero molto!

Dopo la laurea è stato difficile trovare lavoro? C’è voluto del tempo?
Sono stata fortunata perché ho cominciato a lavorare durante l’ultimo anno del corso di laurea. Il mio primo lavoro è stato per una rivista francese. Quando poi mi sono laureata, ho ricevuto proposte per la realizzazione di un libro e da lì tutto si è susseguito in modo molto rapido.

Ti dedichi prevalentemente ai libri per l’infanzia. Potresti dirci quali sono gli aspetti piacevoli e i più ostici nel fare libri di illustrazioni che possiedono spesso intenti educativi e pedagogici?
E’ molto divertente realizzare libri per bambini, specialmente per i più piccoli, perché puoi lasciarti andare agli aspetti più trasognanti. Di contro, quando lavori ad un progetto educativo, tutto deve avere una sua coerenza. Gli animali, anche se stilizzati, devono essere immediatamente riconoscibili dai bambini.

A proposito di animali, nei tuoi libri ce ne sono di bellissimi! Hai anche animali domestici?
Non ancora, ma mi piacerebbe tantissimo avere un gatto! Ho da poco cambiato casa quindi forse ne prenderò uno molto presto. Se vivessi in campagna, mi piacerebbe avere un mulo, una capra ed un lama.

Com’è stata la tua infanzia? Quando hai deciso di diventare illustratrice?
Da bambina tutto ciò di cui avevo bisogno era una penna ed un foglio di carta: questi erano i miei giocattoli. Quando mi mettevo a creare le mie storie, a disegnare animali da ritagliare con cui poi giocare non mi si sentiva per ore. Ho vissuto a Lione, una città bellissima con tante cose da scoprire. Da bambina andavo spesso in un parco fantastico giù in città chiamato “Tête d’Or” dove c’era uno zoo bellissimo. Trascorrevo le mie domeniche ad osservare gli animali. Questi ricordi credo mi accompagnino ancora adesso. Ho deciso abbastanza tardi di diventare illustratrice (intorno ai 17 anni), allora nemmeno immaginavo che potesse essere un lavoro!

Libri o illustratori preferiti di quando eri bambina?
Mia madre era una logopedista ed aveva una grande collezione di “Père Castor” (pubblicato dalla Flammarion). Il libro di “Riccioli d’oro” di Rose Celli e Gerda Muller era senz’altro uno dei mie preferiti.

Se avessi un bambino che tipo di libri compreresti? Quanto pensi sia importante comprare libri invece di lasciare i bambini soli con la televisione? Pensi che i genitori si siano sensibilizzati riguardo l’importanza di comprare libri ai bambini e che le cose siano recentemente cambiate?
Comprerei libri di tutti i generi e sceglierei i suoi preferiti. Il mercato dei libri per bambini è in continua crescita, sono molto fiduciosa. Anche se la tv è molto presente, i libri continuano ad esserci: niente riesce a battere un libro per i bambini! L’odore della carta, poi, non teme confronti. Amo anche vedere i cartoni animati, non proibirei a mio figlio di vedere la tv, ci sono bellissime serie animate!

Puoi descriverci il modo in cui lavori? Che tipo di strumenti usi? Preferisci lavorare su un Mac invece di un PC? Hai una tavoletta grafica?
Lavoro su PC ma uso uno schermo Mac. Ho una tavoletta della Wacom dove disegno direttamente. Prima eseguo uno schizzo, solo dopo lo ripasso con la tavoletta ed infine lo coloro.

Dimmi 3 pantoni di cui non ti libererai mai!
Turchese (70-12-46-0) Verde chiaro (45-10-96-0) Rosso (6-99-100-0).

Ascolti musica mentre lavori? Che tipo?
Certamente! Mi piace molto l’indie rock, soprattutto Eliott Smith, Eels, Belle And Sebastian e anche Jamie Cullum, mi ispira parecchio.

Hai mai pubblicato qualcosa in Italia?
Mai direttamente per un editore italiano ma alcuni dei miei libri francesi hanno un’edizione italiana. Mi fa molto piacere perché adoro l’Italia. Alcune mie collezioni tradotte sono ad esempio “Beniamino scopre” o “I miei piccoli libri sonori” o il libro pop-up “Riccioli d’oro e i tre orsi. Il piccolo teatro delle fiabe”.

Quando ti capita di andare nelle cartolerie di Parigi e ti guardi intorno, pensi che ci sia una carenza di bravi illustratori?
No, affatto! Sono sempre sorpresa nello scoprire la quantità di splendide illustrazioni su quaderni o su cartoline. Mi piace molto lo stile “retro”.

Puoi dirci qualcosa del tuo ultimo libro “Cuisiner avec les petits au fill des saisons”?
E’ il mio primo libro di ricette. E’ anche la mia prima collaborazione con Thierry Magnier Edition. Mi sono divertita a lavorare a questo libro, mi ha messo anche fame! E le autrici (Virgine Aladjidi e Caroline Pelissier) sono fantastiche. Mi piace cucinare, specialmente cibo asiatico ed italiano.

Cosa ci dici dei tuoi prossimi progetti? Come ti immagini fra 10 anni?
Sono abbastanza impegnata in questo periodo. Sto lavorando al seguito delle avventure di Chamalo, un libro musicale, dei puzzle, e una nuova serie per i più piccoli…inoltre c’è un nuovo progetto per l’Inghilterra, molto entusiasmante per me. Sto anche collaborando con il mio ragazzo, Baptiste Lucas, che lavora nel campo dell’animazione, ad un progetto per la tv, ma non posso dire altro al momento ;-).
Non so veramente immaginarmi fra dieci anni, sono in tipo di persona che vive alla giornata!

Grazie per l’interessante intervista che ci hai concesso! Prima di salutarti… qualche consiglio sulle librerie che più ti piacciono a Parigi?
Le mie librerie preferite sono “Le Divan” (Paris, 15ème), il team è molto gentile e la libreria è abbastanza grande e vendono anche tanti giochi! Mi piace anche la “Librairie les Minots” (Paris, 14ème) e “Chantelivre” (Paris 6ème). Ci sono anche delle belle cartolerie come “Cartes d’Art” (rue du Dragon, Paris 6ème), sono abbastanza fiera di lavorare per loro, hanno sempre novità come notebooks, adesivi, glitter, cartoline….

Interview © Bruno Colajanni (www.ludag.com)
Illustrations © Marion Billet

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