Con un blurb come quello della Sevigny sul New York Times (“Streetstyle is my sartorial bible”) non ho dubbi che la nuova edizione di Streetstyle rischi di diventare un vero e proprio fenomeno editoriale, da cult book qual è stato fin dalla sua prima edizione del 1994.
Tra Punk, Mods, Rastafari, Hippies, Goth e Darkettoni, Hipsters (quelli originali) e Beatniks, Rockabillies e Skinhead, Funk, Glam, B-boys, Ravers, Traveller, Techno, Tribal… non c’è sottocultura giovanile uscita fuori in questo e nel secolo scorso, che il libro non analizzi.
E dopotutto l’autore, Ted Polhemus, oltre ad essere un fotografo è anche antropologo (mettere in mano una macchina fotografica ad un antropologo è come dare uno stetoscopio ad un medico, non può non mettersi ad ascoltare il battito che c’è sotto a quello che vedi).
Questa nuova edizione di Streetstyle ha quasi 100 pagine in più di materiale e cinque nuovi capitoli ed è stata realizzata in collaborazione con il Pymca, che sta per Photographic Young Music Culture Archive ed è un gigantesco portale inglese, probabilmente il maggiore a livello mondiale, dedicato alle subculture musicali/giovanili.
In uscita il prossimo 21 settembre, il libro potete già pre-ordinarlo qui.
Dopo il salto, un po’ di immagini per stuzzicare l’appetito…