The BE YOURSELF movement

Quante immagini pubblicitarie vediamo ogni giorno?
‘Na cifra, come direbbero i miei amici romani. Per strada, in tv, sui giornali e sul web – anche su Frizzifrizzi (per fortuna, altrimenti avremmo chiuso da un pezzo) – riceviamo e spesso subiamo una dose incredibile di stimoli che, arrivando al sodo, ci dicono come e dove spendere i nostri soldi.

A volte sono stimoli intelligenti, a volte sono anche utili, ma altrettanto spesso si tratta di un vero e proprio bombardamento che ti fa dire tra te e te: ma questi pensano che io sia stupido?
Per questo è nato il BE YOURSELF movement, un tentativo di democratizzazione degli spazi, di riappropriazione del proprio panorama visivo. Non mi piace la tua pubblicità? E allora te la cambio.

I ragazzi, seguendo il loro manifesto (che è davvero difficile non condividere) hanno iniziato con azioni dimostrative – vedi il video qua sopra – per poi passare la parola, o meglio l’urlo, a tutti noi/voi.
Sul sito c’è un bel po’ di materiale da scaricare ed usare. Certo se poi volete farvi da voi le vostre “munizioni“, meglio ancora.

Lungi dall’esser dei semplici vandali votati alla distruzione e alla critica dura e pura, i ragazzi del BE YOURSELF movement hanno utilizzato le loro “pallottole” con intelligenza fino a “colpire” anche un grosso brand internazionale, Emily The Strange, che ha commissionato loro un’azione su web, ovvero il banner che vedete qua a destra già da un po’.

Si tratta, credo, della prima volta in cui gli utenti possono farsi da soli il proprio banner, girando per una città virtuale e riempiendo i cartelloni pubblicitari con quello che vi pare e potendo poi condividere gli artworks con tutti.
Compresi noi ed i nostri lettori, visto che poi i più popolare finiscono sui banner sparsi tra i migliori blog italiani ed internazionali.

Un messaggio

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