Pitti: Leitmotiv

Ed eccomi a scrivere un post di nascosto dalla mia socia Francesca.
Dei Leitmotiv, qui su Frizzifrizzi, abbiamo praticamente seguito la genesi: dalle prime sfilate in scalcinati garage fino alle passerelle di mezzo mondo. Ed ogni volta – tranne rarissime eccezioni – a scrivere l’articolo di turno era sempre lei, che dopotutto è una delle più grandi fan che mai si siano materializzate sul loro onirico, surreale pianeta (con il quale non abbiamo il piacere di condividere lo stesso Sole: loro ne hanno uno speciale, fatto da patterns che cambiano in continuazione che ti accecano lasciandoti strane fantasie sul fondo della retina).

Stavolta ne parlo io perché, pur avendoli sempre considerati prima tra le migliori promesse, poi tra le migliori promesse mantenute del panorama italiano, in tutta sincerità non avrei mai indossato uno dei loro capi (da uomo, non nel senso che avrei indossato quelli da donna ma questi ultimi li ho sempre ritenuti più “vendibili”).

Fino ad oggi.
Perché tra tutto quello che hanno presentato al Pitti c’è davvero poca roba che non metterei. Camicie e t-shirts sono meravigliose. Di borsa ne ho già ordinata una.
In quanto a stampe credo si siano superati, tra fantasie camo, arabeschi, rettili, pixelosismi, volti nascosti e maschere.

Guardatevi le immagini dopo il salto… e non perdetevi gli ingrandimenti!

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