Scultura Scomoda

Se decidi di usare una pila di libri, per sederti, sceglili belli grandi. La cultura può essere scomoda.
Stessa cosa per la scultura: totem e statuette non sono il massimo per appoggiare il didietro.

Lo sanno bene i nostri amici Stefano Guerrini e Michele Pollini che presentano Scultura Scomoda, una mostra che mescola cultura e scultura, grafica ed illustrazione, design ed ironia.
La location, perfetta per l’occasione, è lo studio della ceramista Lidia Carlini, a Faenza.

In mostra le sedute di Lidia Carlini, di Stefano Camporesi e di I’KI Art & Design. L’opera della ceramista nasce dallo sviluppo di un senso di disagio, la personale convinzione che se l’arte è scomoda, la scultura ceramica lo è ancora di più, sensazione rappresentata però in modo sfarzoso e ingombrante, con un sapore vintage che accentua l’effetto satirico. Nel lavoro di Camporesi è la seduta a sopravvivere all’uomo che si adagia a contemplare l’arte, metafora di come sia il prodotto artistico a perpetuare nel tempo il ricordo e la testimonianza della mente creativa. Contrappunto a tanta ‘scomodità’ è invece ‘Rabbit’, ideata dall’architetto Sara Pivato di I’KI Art & Design, poltrona ammiccante ed estrosa, che scruta lo spazio circostante grazie a due grandi occhi ricavati nel corpo strutturale in metacrilato termoformato.

L’opera di Nik H. Ride (aka Nicola Cavallari) vuole essere una riflessione in chiave goliardica sul ruolo del critico e tre volti noti ci ricordano come la critica d’arte goda di una posizione alquanto scomoda, nel suo essere elemento fondamentale per il successo di una manifestazione artistica e per la divulgazione della cultura. Elena Muscardini per il suo lavoro grafico attua una vera operazione di recupero storico, così un noto personaggio del passato subisce una punizione, attraverso l’applicazione di una curiosa legge del contrappasso, a ricordarci come la visione stessa di un’opera possa diventare un punto di vista scomodo. Mentre nel lavoro di Davide “Daka” Bergamini è l’arte stessa a ribellarsi, quando un gruppo di vecchi disegni stanchi di essere tenuti dentro cartelline malmesse,in mezzo alla polvere e al passato, decidono di diventare protagonisti a modo loro.

Scultura Scomoda
c/o Lidia Carlini
via della Croce 35/a, Faenza
(vedi
mappa)

dal 21 al 31 maggio 2010
opening venerdi 21 maggio ore 18,45

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