Georges, enchanté

Se non fosse stato per lo sciopero degli uomini radar a Parigi, sarebbe stato tutto perfetto. Invece, il volo delle 7 da Linate, con tanto di sveglia all’alba – anzi prima perché quando sono uscita era buio pesto – e sonno di 4 ore – grazie ai reduci del birrificio che non mollano mai – era stato magicamente cancellato sotto ai miei occhi.

Ma non era finita lì, dato che – ovviamente a mia insaputa – avrei poi accumulato anche un bel 3 ore di ritardo sul volo di ritorno. Ma capita, insomma.

Comunque, procedendo con ordine, ormai due settimane fa, ho fatto nuovamente un Milano-Parigi-Milano. Questa volta Frizzifrizzi è stato invitato da nientepopodimenoché Mumm.
Yes, lo champagne.
Toccata e fuga a Parigi per presentare la nuova collaborazione tra la Maison e Patrick Jouin.

Arriviamo in ritardo sulla tabella di marcia (grazie allo sciopero), in una Parigi uggiosa. Saltiamo la prima parte e ci dirigiamo al favoloso hotel Plaza Athéné (dove il ristorante è sotto la completa direzione del mago dei fornelli Alain Ducasse). Insomma, il posto è a dir poco stupendo. Ci fanno accomodare al bar che, scopriremo poi, è opera di Patrick.

Inizia l’intervista condotta da Isabelle Mentre, direttrice Marketing di Mumm e Perriet-Jouet. La collaborazione è nata quasi un anno e mezzo fa ed è stato subito amore. Passione e audacia, queste le caratteristiche principali che hanno fatto nascere il progetto di un service design ad hoc. Si tratta di Georges (in onore al fondatore Georges Hermann Mumm), linea composta da due diversi tipi di secchiello e due bowl (o spumantiere). Il bucket è bicolore, bianco e rosso, con tanto di rivisitazione del leggendario cordon rouge usato in questo caso come manico.

A vedersi sembra un progetto molto semplice, ma bisogna considerare l’incognita fiocco e le svariate prove per far sì che si integri armoniosamente alla base e possa sopportare il peso di una bottiglia.
Inoltre, cosa non visibile al primo sguardo, esiste una scanalatura all’interno del secchiello che permette di incastrare la bottiglia, in modo da agevolarne il trasporto. Ta-dan!

Una volta finita la presentazione, ci mettiamo tutti in fila, un po’ come a scuola, per farci autografare il libro edito dal Centre Pompidou in occasione della mostra La substance du Design (dal 17 febbraio al 24 maggio). Quello che sorprende tutti è la completa assenza di divismo e la totale dedizione e attenzione con cui Patrick firma ogni libro (va da sé che ha disegnato oggetti diversi per tutti!).

Una volta finito il lunch cocktail, il nostro gruppetto viene spedito al Beaubourg per una visita privata alla mostra. Il museo è chiuso al pubblico e possiamo aggirarci in tutta tranquillità tra bozzetti e mock-up. Sapevate che Jouin aveva progettato anche la tarti’nutella? Che ha collaborato innumerevoli volte con Ducasse? Che ha disegnato la PastaPot di Alessi? E che infine ha progettato anche il Vélib’? Una sorpresa dietro l’altra.

Comunque, per chi volesse accaparrarsene uno, sappiate che Georges è un’edizione limitata e, per i più curiosi, posso anticiparvi che verrà presentato in Italia durante il Salone del Mobile a Milano.
Santé.

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