Tutti quelli che conoscono me e la mia famiglia sanno questo divertente aneddoto: l’unica volta in cui mia madre si beccò l’influenza, quando io ero ancora un bambinetto saccente, chiese a mio padre di metterle a bollire dell’acqua per il tè. Lui prese la moka, la svitò, tolse via bollitore e filtro e mise sul fornello la parte superiore riempita d’acqua. Bruciandola.
Prima ed unica volta che si avvicinò ai fornelli.
Immaginate quindi la sorpresa quando ho saputo che era diventato presidente di una scuola di cucina di livello internazionale…
Ma così è la vita: lui è bravo a vendere, trovare fondi, intrecciare collaborazioni, e pazienza se deve star lontano dalle cucine. Si accontenta di sedere a tavola e mangiare quello che preparano i cuochi che arrivano ad Italcook per perfezionare la loro tecnica e per imparare le varie cucine regionali italiane.
Con un parco insegnanti tra i più prestigiosi (se avete Sky, molti di essi li avete visti sul Gambero Rosso o giù di lì) e cuochi di tutto il mondo – soprattutto Giappone, Usa e Canada – che arrivano nelle Marche per scoprire come preparare piccione alle mandorle, panzetta d’agnello, pasta fresca o brodetto all’anconetana, Italcook è molto più che una semplice scuola di cucina per professionisti stranieri.
I pacchetti più interessanti, infatti, sono le offerte turistiche (1 settimana) e i corsi brevi (2 settimane) che uniscono turismo e gastronomia: oltre ad imparare i segreti della cucina, si visitano le colline attorno a Jesi tra belle città e suggestivi paesini, oltre a fare ottime mangiate con quello che poi viene preparato durante le lezioni (e il mio stomaco ne è testimone).
Se non avete ancora un’idea per le prossime vacanze e avete da parte abbastanza per prendere un aereo e volare da qualche parte a spassarvela e fare shopping, rimanete a terra, rimandate lo shopping alla prossima volta e date un’occhiata al sito.