Il 65% del demanio militare italiano, del territorio cioè adibito a difesa nazionale, si trova in Sardegna, con 37.374 ettari militarizzati e in uso per esercitazioni NATO.
I poligoni sono tre: Capo Frasca, Teulada e Salto di Quirra, che è impiegato per test di armi sperimentali che comprendono missili al torio, elemento radioattivo fortemente contaminante. Dal 2001, è stata rilevata la cosiddetta Sindrome di Quirra, un aumento della proliferazione dei tumori, sia nella popolazione militare che in quella civile.
Nel 2004 vennero raccolte le firme per un referendum sulle basi militari e nucleari straniere in Sardegna, ma venne dichiarato inammissibile. Tra il 2005 e il 2007 l’allora presidente della regione Soru (DS), sollecitò il governo perché intervenisse per un ridimensionamento nel numero di basi presenti sul territorio e ottenne l’abbandono della Maddalena.
Con il successivo presidente della regione Ugo Cappellacci (PDL) gli americani tentarono un ritorno alla Maddalena, ma Cappellacci si oppose. Da allora, nessun’altra base è stata dismessa. Nel frattempo, le bombe finiscono talvolta nelle reti dei pescherecci, come accaduto anche pochi giorni fa.

Come ogni lunedì è una rubrica a cura della giovane illustratrice e tatuatrice Alessandra Bruni, che ogni settimana illustra una notizia della settimana precedente.