Passare gran parte della giornata in mezzo ad alcune tra le maggiori opere d’arte del mondo ha qualche effetto sulle persone? E se sì, possono l’arte, la bellezza e la creatività in qualche modo irradiarsi dalle opere ed essere assorbite da chi ci lavora in mezzo? Può, insomma, verificarsi una sorta di osmosi?
È da domande come questa che nasce Osmosis, un corto che racconta, in breve, le storie di alcune guardiane e guardiani del Metropolitan Museum di New York — meglio conosciuto come The Met — che in effetti, oltre alla loro vita passata in uniforme tra le sale del museo, ne hanno un’altra all’insegna dell’arte.
«Osservano l’arte. Guardano voi che guardate l’arte. Ma chi guarda ciò che l’arte fa a loro?» si interroga e ci interroga all’inizio il filmato, realizzato dal collettivo multidisciplinare e transnazionale Gentle Cowboys per presentare una mostra — intitolata appunto Osmosis — che dall’11 al 13 novembre scorsi ha visto protagoniste, presso la galleria Art Cake Brooklyn, proprio le opere di quindici tra guardiane e guardiani di alcuni tra i più prestigiosi musei newyorkesi.
P.S.
Qualche mese fa, al Baltimore Museum of Art, un gruppo di guardiane e guardiani hanno invece curato un mostra.




