«Sono circondata da un sacco di carta. A volte i pezzi sono così piccoli che finisco per trovarli nel mio cibo o sul mio gatto»: così raccontava un paio di mesi fa l’artista del collage Lola Dupre in un’intervista uscita su L’Officiel.
Di base a Glasgow, in Scozia, da anni Dupre pubblica ed espone le sue opere in tutto il mondo, collaborando con alcune tra le più importanti testate e aziende.
Cresciuta in una famiglia appassionata di arte — «I miei genitori avevano un’eclettica collezione di stampe d’arte che decoravano la nostra casa. Ricordo Hanna Hoch e George Grosz, ma anche una giustapposizione di Bosch, Bruegel, Picasso, Botticelli, Raphael, Remedios Varo, Dali, Klimt, Miro, Max Ernst, Dorothea Tanning, Otto Dix e altri. Ho amato tutte le diverse immagini e nella mia giovinezza non capivo che provenissero da diverse epoche della storia dell’arte» ha spiegato in un’altra intervista — Dupre si dice particolarmente legata al movimento dadaista, e non poteva che essere altrimenti visto che la tecnica del collage deve molto, moltissimo allo spirito di quest’avanguardia culturale dei primi del ‘900.
Munita di appena due strumenti, forbici e colla, Dupre ritaglia le immagini in frammenti, spesso minuscoli, e le ricompone fino a trasformarle in versioni distorte, dilatate, moltiplicate, quasi sempre allucinanti del soggetto di partenza, che può essere un’architettura o una foto di moda, un antico dipinto con soggetti equini o un cane. L’apice della cosiddetta “weirdness” — concetto intraducibile in italiano perché va oltre la “stranezza” e rimanda a un perturbante spaesamento prodotto da qualcosa di familiare che però non è come dovrebbe essere o come ci aspettiamo che sia — l’ha raggiunto, però, con i suoi ritratti di gatti, che Dupre crea ormai da anni, probabilmente ispirata dal suo Charlie, il micio pieno di pezzetti di carta che è a sua volta diventato il protagonista di un’intera serie, da esplorare interamente così come tutte le altre, oltre ai profili Instagram e Behance dell’artista.

(courtesy: Lola Dupre)

(courtesy: Lola Dupre)

(courtesy: Lola Dupre)