Nato nel 2019 a Firenze dall’idea di due designer, Francesco Toselli e Cecilia Marzocchi, il marchio Papertype progetta e produce lettere di carta assemblabili.
Dalla A alla Z, si tratta di modelli tridimensionali da costruire semplicemente piegando la carta, senza bisogno né di forbici né di colla, e da usare ad esempio come soprammobile, segnaposto, insegna per interni.
Quando è scattata l’emergenza virus, Toselli e Marzocchi hanno deciso di lanciare un piccolo progetto, inviando una serie di Q, come quarantena, a diversi giovani illustratori di tutta Italia, con la richiesta di personalizzarle.
Ne sono usciti fuori dei pezzi unici, che in questi giorni stanno popolando l’account Instagram @papertype.it, dove vengono pubblicati insieme ad alcuni scatti del “making of”.
«L’obiettivo, oltre a svagarsi un po’, è quello di aumentare il traffico sui nostri canali aiutandoci a donare il 30% dei ricavati raccolti da qui alla fine della quarantena agli ospedali italiani», ci hanno spiegato i fondatori di Papertype.
Finora hanno partecipato all’iniziativa Alessandra Marin, Antonio Colomboni, Carlo Alberto Giardina, Caterina Gabelli (di Studio Fludd), Davide Bart Salvemini, Jonathan Calugi, Giulia Conoscenti, Giulia Pastorino, Nazanin Rastan aka Mafreshou, Roberto Blefari aka Hikimi, Veruska Ceruolo e Simona Zurlo.