Negli ultimi mesi, e forse anche anni, si è parlato spesso di librerie che chiudono.
Vuoi per la crisi dell’editoria, vuoi per la più generale crisi economica, qualcuno accusa l’intraprendenza invadente di Amazon, altri un generale decadimento sociale e culturale, ma insomma sembra sempre più un’impresa impossibile vivere vendendo libri.
Come sempre le brutte notizie fanno più scalpore delle belle, e poco si parla dei nuovi, coraggiosi (e qualche volta giovanissimi), librai che, ignorando gli infausti pronostici, tentano l’impresa e aprono, da Nord a Sud, nuove librerie.
Ho intervistato sei neo-librai per farmi raccontare le loro storie, i loro progetti e i loro sogni.
L’Approdo
Udine, via Grazzano 28
Inaugurata a gennaio 2019, questa libreria è un vascello guidato dalla giovanissima Anna e da un immaginario Capitano che ne è il volto e la mascotte. L’Approdo è specializzata in letteratura per bambini e ragazzi e in libri “speciali”, come quelli progettati per aiutare chi ha difficoltà nella lettura.
Puoi raccontarci la ragione o il percorso che ti hanno spinto ad aprire una nuova libreria?
La verità è che la libreria è nata all’improvviso, quasi un colpo di matto, se così si può dire. Un pomeriggio i miei genitori sono rientrati a casa e mia madre ha detto: «Anna, apriamo una libreria per ragazzi?». Un’ispirazione improvvisa per rendere reale un progetto che covava in famiglia da molti anni.
Da lì in poi, quello che all’inizio sembrava una follia si è concretizzato in fretta e mi sono ritrovata a firmare il contratto di affitto: era nato L’Approdo.
Sei una libraia e un’imprenditrice, vedi un futuro pieno di libri davanti a te?
Devo dire di sì, il rapporto con la propria libreria è un rapporto di amore e odio. In fin dei conti ci saranno sempre aspetti del proprio lavoro che piacciono più di altri. Immaginavo una vita piena di libri già molto tempo prima di aprire una libreria per ragazzi, la prospettiva non è cambiata.
Credi che le librerie siano non solo un luogo dove acquistare, ma anche un punto di incontro dove gli appassionati possono conoscersi?
Organizzi eventi nella tua libreria?
Credo che le librerie siano sempre state un punto di socializzazione, spero sinceramente che continuino ad esserlo.
In libreria organizziamo qualche lettura, che può variare in base alla fascia d’età o può essere a tema e qualche presentazione fatta dagli autori. A breve organizzeremo anche qualche laboratorio.
E-book sì o e-book no? Che rapporto hai con l’editoria digitale?
Non posso dire di essere una fan dell’editoria digitale, l’e-book è troppo asettico dal mio punto di vista: il libro ha un odore, fa rumore, non gli si scaricano le batterie. Alle volte ti può accecare un po’ se sei sotto il sole, ma è il suo modo di dirti che passi troppo tempo al chiuso. Preferisco mille volte il libro all’e-book, il libro non ha una data di scadenza, il libro digitale invece sì.
Come hanno reagito i vostri concittadini alla vostra apertura? Avete un lettore tipo?
Borgo Grazzano è un po’ come un paesino, anche se si trova in città: ci si conosce tutti di vista e ci si dà il buongiorno incrociandosi la mattina e la sera. Mi sono sentita ben accolta. Non posso dire di avere un lettore tipo, sono tutti molto diversi e cercano tutti cose diverse. Restando in libreria e avendo a che fare con i clienti, ti rendi conto che nessuno è come il precedente o il successivo, non ci si annoia mai.
Come scegli i libri che troviamo nella tua libreria: puro istinto o attenta ricerca? Quali libri consiglieresti ai nostri lettori?
Entrambe dipende da che cosa stai cercando: capita anche di andare a naso, ti diverti di più e spesso scopri le cose più interessanti. Posso dirvi quali sono gli autori che in genere consiglio più spesso, basandomi sui miei gusti personali. Di certo il primo della lista è Roald Dahl, si può leggere a qualunque età e strappa sempre una bella risata di pancia. Adoro le illustrazioni di Shaun Tan e di suo consiglio, per l’appunto, L’Approdo. Ma ciò che più suggerisco per avvicinare i bimbi e i ragazzi alla lettura è l’unico e inimitabile Calvin & Hobbes di Bill Watterson.
Legatoria Prampolini
Catania, via Vittorio Emanuele II 333
Angelica e Maria Carmela sono le proprietarie della Legatoria Prampolini di Catania.
Si tratta di una libreria generalista, anche se le scelte di catalogo fatte dalle libraie la rendono particolarmente riconoscibile. La Legatoria Prampolini si trova in un edificio antico che ha una storia di 125 anni.
Per le foto si ringrazia Luca Guarnieri.
Potete raccontarci la ragione o il percorso che vi hanno spinto ad aprire una nuova libreria?
È stato tutto casuale. L’altra libreria che gestiamo, Vicolo Stretto, è stata una scelta presa davanti ad un cocktail in un bar del centro. Aveva solo un anno di vita, il vecchio proprietario ci ha chiesto di rilevarla e noi, che stavamo attraversando un momento molto particolare, abbiamo scelto di acquistarla. Anche per la Legatoria Prampolini è stato un mix di casualità e desideri chiusi nel cassetto. Eravamo già forti dell’esperienza di Vicolo Stretto e abbiamo deciso di scommettere su un progetto che ha delle caratteristiche ben precise. Lavorando e ripulendo la struttura sono venute fuori le “forme” di una bottega di fine ‘800 che abbiamo deciso di mettere in risalto con un uso attento di luci e colori.
Uno spazio organizzato in tre ambienti: una libreria, una caffetteria ed una sala polifunzionale con tavoli liberi.
Siete libraie e imprenditrici, vedete un futuro pieno di libri davanti a voi?
Vediamo un futuro di ricerca e di innovazione, di incontri e di chiacchiere.
Credete che le librerie siano non solo un luogo dove acquistare, ma anche un punto di incontro dove le persone possono conoscersi?
Organizzate eventi nella vostra libreria?
Il nostro modo di fare impresa parte dall’idea che le librerie sono luoghi in cui poter esprimere e ritrovare parti di sé, in cui fare comunità e dove avere l’opportunità di conoscere realtà diverse tra loro. Le librerie sono “contenitori” di idee e luoghi di elezione che incontrano i gusti di chi decide di frequentarle. Pensate alla differenza che c’è tra una rivista fotografica e un saggio di filosofia. Ecco, le librerie abbracciano tutti i lettori che stanno tra un estremo e un altro.
Organizziamo tantissimi eventi in libreria, dalle presentazioni alle mostre. È quello che ci aiuta a creare una comunità che si riconosce in quello che facciamo. Ci piacerebbe farne di più ma forse non basterebbe un anno!
E-book sì o e-book no? Che rapporto avete con l’editoria digitale?
Non bisogna demonizzare le scelte di nessuno. È chiaro che a noi piacerebbe che tutti leggessero e che comprassero libri cartacei. Bisogna però considerare le scelte di consumo come un insieme di fattori. Prendiamo come esempio un paesino dei Nebrodi (montagne tra la provincia di Catania e quella di Messina) in cui non c’è una libreria nel raggio di chilometri. Cosa ci dobbiamo augurare? Che la persona non legga? No, preferiamo che compri un e-book. E se un dislessico riesce a leggere meglio su un supporto elettronico? Che si fa? Gli si nega la possibilità di godere di quel momento con se stesso?
Come hanno reagito i vostri concittadini alla vostra apertura? Avete un lettore tipo?
L’inaugurazione è stato uno dei momenti più belli della nostra vita. La strada era stracolma di persone, a tal punto da bloccare il traffico. I catanesi sono legatissimi alla Prampolini e oggi a quasi tre mesi dall’apertura possiamo dire a voce alta «Evviva la Legatoria Prampolini!»
Non abbiamo un lettore tipo, la nostra clientela è molto variegata. Sicuramente sono tutti lettori attenti e curiosi che hanno voglia di essere accompagnati in questo magico mondo fatto di storie.
Come scegliete i libri che troviamo nella vostra libreria: puro istinto o attenta ricerca? Quali libri consigliereste ai nostri lettori?
Diciamo che è un bel mix. Ci sono volte che ci lasciamo prendere dall’entusiasmo di una bella copertina o di un progetto editoriale ben spiegato altre invece in cui ragioniamo per ore, scegliere i libri adatti ai lettori è un operazione che richiede attenzione e ascolto.
Il lavoro del libraio è un lavoro strano. I libri sono oggetti molto personali che suonano le corde della propria sensibilità. Se si sbaglia consiglio di lettura, soprattutto con i più piccoli, si rischia di allontanare le persone dalla libreria e, a volte, dalla lettura.
Vi consigliamo: L’estate che sciolse ogni cosa di Tiffany McDaniel (Atlantide), Ragazze elettriche di Naomi Alderman (Nottetempo), Trattato di Anatomia Emozionale di Andrea Pennisi e Virginia Caldarella (Lunaria Edizioni) e Suq. Unconventional Sicily (rivista semestrale).
La Volpe Volante
Padova, p.zza Severi 7-8
Inaugurata lo scorso settembre, La Volpe Volante prende il nome da un animale in via d’estinzione e già questo dà un indizio sull’anima eco-sostenibile che le due proprietarie, Olivera e Francesca, hanno voluto dare alla loro libreria e caffetteria.
La Volpe Volante è una libreria specializzata per bambini da 0 a 12 anni ed è nata grazie ad una campagna di crowdfunding.
Potete raccontarci la ragione o il percorso che vi hanno spinto ad aprire una nuova libreria?
Nel momento storico in ci troviamo, davanti alle scelte che segneranno in modo deciso il futuro del nostro pianeta, rendere ciò che ci circonda quanto più possibile eco-sostenibile sta diventando un imperativo. Crediamo che la consapevolezza e il senso di responsabilità per il futuro debbano essere trasmessi sin da piccolissimi attraverso una continua educazione. Per questa ragione cerchiamo di diffondere i valori di eco-sostenibilità, fornendo una varietà di prodotti che rispettano i più alti standard ecologici, non sacrificando la bellezza e la qualità del contenuto.
Siete libraie e imprenditrici, vedete un futuro pieno di libri davanti a voi?
Inevitabilmente. I libri sono la nostra passione, non potremmo mai farne a meno, e ci auguriamo che questo amore possa rimanere il nostro lavoro quanto più a lungo possibile.
Credete che le librerie siano non solo un luogo dove acquistare, ma anche un punto di incontro dove le persone possono conoscersi?
Organizzate eventi nella vostra libreria?
Assolutamente sì! Proprio per questa ragione nella nostra libreria c’è anche una piccola caffetteria biologica, un angolo per l’allattamento, libri e giocattoli a libera consultazione. A noi piace quando la gente si ferma a scambiare qualche parola.
Ogni settimana organizziamo dei laboratori per diverse fasce d’età ed ogni mese abbiamo almeno un paio di ospiti, come scrittori, illustratori, psicologi, maestre e altri. Proponiamo presentazioni di libri e incontri sulla genitorialità e sulla lettura. Ogni mercoledì facciamo l’happy lazy hour pensato come un momento di relax: aperitivo per i genitori e lettura per bambini.
E-book sì o e-book no? Che rapporto avete con l’editoria digitale?
E-book per bambini no, perché per un bambino, soprattutto se piccolo, la dimensione tattile di un libro è importante quanto il suo contenuto. Inoltre, le illustrazioni hanno bisogno di un format adatto, che di sicuro non è quello di un e-reader. Per quanto riguarda i libri per adulti l’editoria digitale offre molti vantaggi, in particolare se leggere diventa una professione.
Come hanno reagito i vostri concittadini alla vostra apertura? Avete un lettore tipo?
All’inaugurazione abbiamo avuto un numero di visitatori decisamente inaspettato! È stata una bellissima sorpresa, ma anche la conferma che il quartiere ha bisogno di un luogo come la nostra libreria. Il passaparola continua a portarci nuove famiglie, curiose di conoscerci.
Il nostro lettore tipo sono senz’altro bambini tra 2 e 5 anni, curiosi e con la testa tra le nuvole. La nostra libreria sta veramente diventando una terra dei piccoli, dove vengono volentieri anche le mamme con i bambini ancora in carrozzina e noi ne siamo veramente liete.
Come scegliete i libri che troviamo nella vostra libreria: puro istinto o attenta ricerca? Quali libri consigliereste ai nostri lettori?
Qualche volta, uno sguardo è sufficiente come per far nascere un amore. Molto più spesso dietro alla selezione di libri che si trovano nella nostra libreria ci sono ore e ore di lettura, riflessione e confronto.
Quest’ultima è una domanda molto difficile, ma visto che è il periodo di Natale potrebbe essere Nonno Natale di Michael Morpurgo (Jaca Book). Un libro semplice ma profondo, che parla della necessità di tornare all’essenziale, trasmettendo un messaggio importante: «Dobbiamo imparare ad amare di nuovo la terra, ad amarla come io amo te e tu ami me. Perché noi, tu e io, siamo parte di questo pianeta vivente, parte della grande famiglia della terra. E siamo anche i suoi custodi».
Bookstorie
Roma, via Valsassina 15/17
Bookstorie è una libreria generica inaugurata nel settembre 2019.
I libri vengono selezionati mantenendo un occhio particolare sulle le piccole e medie case editrici, con le quali le proprietarie cercano di avere rapporti di collaborazione e fiducia reciproca. Sui loro scaffali troverete le loro selezioni particolari, dal noir alla letteratura per ragazzi.
Potete raccontarci la ragione o il percorso che vi hanno spinto ad aprire una nuova libreria?
Due di noi, Carla e Chiara, sono già state per anni libraie in altri contesti, ed è nelle librerie che ci siamo incontrate tutt’e quattro. Crediamo non si possa trovare una sola ragione nell’apertura di Bookstorie, ognuna di noi era portatrice di sogni e desideri diversi, che si sono semplicemente trovati e fusi.
Siete libraie e imprenditrici, vedete un futuro pieno di libri davanti a voi?
Lo speriamo: sappiamo di non aver intrapreso un cammino semplice, e le notizie delle chiusure di librerie, anche storiche, non sono confortanti. Tuttavia abbiamo scelto questa strada e quindi vorremmo che sia il più lunga e vitale possibile.
Credete che le librerie siano non solo un luogo dove acquistare, ma anche un punto di incontro dove le persone possono conoscersi?
Organizzate eventi nella vostra libreria?
Certo, ed è quello che speriamo sia e diventi sempre più Bookstorie per gli abitanti del quartiere e per tutti.
Organizziamo diversi eventi di presentazione e lettura di libri al mese, eventi per bambini, laboratori di inglese e di lettura e anche feste. Uno dei nostri desideri sarebbe persino di organizzare un matrimonio fra i libri!
E-book sì o e-book no? Che rapporto avete con l’editoria digitale?
Leggere è comunque una buona cosa, ma un vero lettore non si accontenta mai dell’e-reader. Per questo non crediamo che l’editoria digitale possa danneggiare le librerie. Noi stesse usiamo l’e-reader per leggere in anticipo i libri che poi proponiamo ai lettori. Ma, come detto, l’amore per l’oggetto libro resta intatto.
Come hanno reagito i vostri concittadini alla vostra apertura? Avete un lettore tipo?
Entrare nella vita di un quartiere per il quale siamo del tutto “nuove” non è immediato. Montesacro è però un luogo accogliente, per famiglie, vivace, un quartiere che è già diventato il nostro: gli abitanti sono stati cordiali e sono entrati anche solo per darci il benvenuto, manifestando interesse e anche gioia per l’apertura.
Come scegliete i libri che troviamo nella vostra libreria: puro istinto o attenta ricerca? Quali libri consigliereste ai nostri lettori?
Come detto prima, ci piace selezionare prodotti di qualità, che diano a chi entra da Bookstorie la sensazione di aver “scoperto” qualcosa che cercava senza quasi saperlo. Ciò detto, accettiamo consigli dai lettori stessi, perché la lettura è scambio e noi stesse siamo libraie e lettrici in egual misura.
Per la narrativa, punteremmo su Kentuki di Samantha Schweblin (edizioni Sur) una narrazione distopica e ipnotica su nuovi oggetti del desiderio. Una toccante graphic novel di Chloé Cruchaudet, Poco raccomandabile, edito da Coconino Press. E infine, il Catalogo degli oggetti introvabili disegnato da Jacques Carelman per Vanvere edizioni.
I Libri e i Giorni
Busto Arsizio, via Montebello 11
I Libri e i Giorni è una libreria specializzata in albi illustrati per bambini, con un angolo di proposte selezionate per adulti, dalla narrativa d’autore, al libro di cucina. La libraia Serena seleziona i suoi libri soprattutto da case editrici piccole e indipendenti, cercando di rimanere fuori dalle logiche commerciali.
I Libri e i Giorni non è solo una libreria ma è anche un concept store che propone anche oggettistica fatta a mano, sostenendo in particolare il lavoro delle artigiane donne.
Puoi raccontarci la ragione o il percorso che ti hanno spinto ad aprire una nuova libreria?
Negli anni, un po’ per scelta e un po’ per necessità, ho coltivato l’idea di crearmi un lavoro tutto mio dove potermi esprimere liberamente. Ho sempre amato le librerie e i libri e ho sempre creduto che la libreria fosse il luogo ideale per aprirsi al mondo.
Aprire una libreria per me è stato come “comprare casa”, in mezzo ai miei libri, vada come vada, mi sento bene.
Sei una libraia e un’imprenditrice, vedi un futuro pieno di libri davanti a te?
Il mio passato è stato pieno di libri, il mio presente è pieno di libri: davanti a me vedo solo un futuro pieno di libri.
Credi che le librerie siano non solo un luogo dove acquistare, ma anche un punto di incontro dove le persone possono conoscersi?
Organizzi eventi nella tua libreria?
La libreria è soprattutto un punto di incontro dove le persone possono prima di tutto (ri)conoscere sé stesse, ritrovare sé stesse, e poi incontrare e ritrovare gli altri.
Organizzo eventi, sia per bambini sia per adulti. Dal classico evento per bambini come letture con attività di laboratorio fino ad arrivare agli eventi più “sperimentali”, come reading musicali o rappresentazioni teatrali. Ho tante idee (anche stravaganti) in testa e ho intenzione piano piano di realizzarle tutte.
E-book sì o e-book no? Che rapporto hai con l’editoria digitale?
E-book no. Leggo e compro solo cartaceo: il libro va toccato, annusato, vissuto. Il libro è come se fosse una parte del nostro corpo.
Come hanno reagito i tuoi concittadini alla tua apertura? Hai un lettore tipo?
Direi che hanno reagito molto bene, il giorno dell’inaugurazione I Libri e i Giorni ha fatto SOLD OUT. Ogni giorno sento che lì dentro c’è tanta energia positiva, tanti mi chiedono di collaborare, e vedo già tante persone ritornare perché si sentono come a casa.
Il mio lettore tipo è l’artista. In particolare donna, amante dell’arte, (e un po’ tormentata), attenta ai dettagli e con la passione per le cose belle e la mamma che sceglie il libro illustrato per il suo bambino, ma che in realtà lo compra prima di tutto per sé.
Come scegli i libri che troviamo nella tua libreria: puro istinto o attenta ricerca? Quali libri consiglieresti ai nostri lettori?
Entrambe le cose e a volte anche intrecciate tra di loro. A volte mi basta un elemento soltanto per scegliere d’istinto il libro che finirà tra gli scaffali, altre volte faccio molta ricerca, affinché quel libro che ho scelto possa davvero definirsi “poesia”. Approfitto anche delle richieste dei miei clienti che mi chiedono un tema specifico per andare a curiosare nei cataloghi degli editori.
Per restare sul classico, consiglierei Donne che corrono coi lupi di Clarissa Pinkola Estes, mentre per gli illustrati in questo momento scelgo Il catalogo dei giorni di Luca Tortolini, che ha avuto anche un peso nella scelta del nome della mia libreria.
Marmo
Forlì, c.so Garibaldi 152-154
Marmo è una libreria di arte contemporanea dove si possono trovare cataloghi d’arte, photobook, illustrazione e saggistica dedicata. Fondata da Elena, il suo pubblico di riferimento è molto eterogeneo, poiché spazia dalla prima infanzia fino all’operatore culturale specializzato in arte visiva.
Puoi raccontarci la ragione o il percorso che ti hanno spinto ad aprire una nuova libreria?
Ho alle spalle studi estetici e frequentazioni eterogenee nel campo dell’arte contemporanea e, dopo vari anni all’estero, ho voluto provare a creare uno spazio di ricerca sull’arte contemporanea in provincia, sfidando abitudini e pregiudizi.
Prima di tutto, ciò che mi ha spinto ad aprire la libreria è stata l’assenza di uno spazio come Marmo a Forlì e nella zona limitrofa. Ho fortemente voluto unire il libro, oggetto e dispositivo culturale, e l’arte contemporanea, categoria culturale misconosciuta e spesso fraintesa, ma che, secondo me, al meglio descrive la società in cui viviamo.
Sei una libraia e un’imprenditrice, vedi un futuro pieno di libri davanti a te?
Al momento aspiro a diventare entrambe! Avendo aperto da poco, non sento di potermi definire già a meritato titolo né libraia, né imprenditrice, diciamo piuttosto che sono sulla strada per diventarlo. Sì, assolutamente, i libri saranno sempre parte della mia vita.
Credi che le librerie siano non solo un luogo dove acquistare, ma anche un punto di incontro dove le persone possono conoscersi?
Organizzi eventi nella tua libreria?
Assolutamente, le librerie sono soprattutto luoghi dove incontrarsi; per me è fondamentale organizzare eventi come mostre, presentazioni di libri e laboratori. Organizzo mostre d’arte e di fotografia di cui mi piace curare gli allestimenti, dal momento che ho un passato come assistente in gallerie. Oltre a laboratori e letture interattive per bambini, organizzo, con l’aiuto di abili e competenti professionisti, workshop tematici, specialmente di fotografia. Il prossimo in programma è a fine febbraio con Studio Faganel, galleria e casa editrice specializzata in fotografia di Gorizia. A marzo, invece, organizzerò 2 giorni di lavori dal titolo Dai Prelibri al Post-internet intorno alle trasformazioni della lettura e dei suoi dispositivi negli ultimi 40 anni, a cui parteciperanno alcune persone che stanno facendo la storia dell’arte contemporanea in Italia oggi e che sono un punto di riferimento culturale nel nostro paese.
E-book sì o e-book no? Che rapporto hai con l’editoria digitale?
Per me è e-book no. I libri che riproducono opere d’arte o, ancora di più i photobook, non possono non essere visti, toccati, osservati dal vivo.
Come hanno reagito i tuoi concittadini alla tua apertura? Hai un lettore tipo?
A Forlì il mio lettore tipo sono le mamme di bambini che amano l’illustrazione per l’infanzia e alcuni appassionati o professionisti di fotografia che non vedevano l’ora di poter sfogliare a due passi da casa i libri che invece, prima, dovevano ordinare online. Come dicevo, Marmo è l’unico negozio di questo tipo in zona e quindi ho clienti che vengono da fuori, persino da Modena o San Marino.
Come scegli i libri che troviamo nella tua libreria: puro istinto o attenta ricerca? Quali libri consiglieresti ai nostri lettori?
Generalmente scelgo i libri attraverso un attento studio: sono avvantaggiata nella ricerca di casa editrici estere perché, avendo lavorato nell’arte contemporanea anche fuori dall’Italia, ho avuto occasione di conoscere realtà diverse. Ormai, Marmo ha il suo cliente tipo che si interessa principalmente di fotografia e di illustrazione, quindi spesso mi oriento mettendomi nei suoi panni. Poi, però, anche l’istinto fa la sua parte: se mi imbatto in qualche pubblicazione straordinaria che non ha molto a che fare con la linea al momento seguita dalla libreria, ma che mi ha lasciato senza fiato, mi lascio conquistare.
Consiglio tre libri: Intanto di Paul Cox pubblicato da Corraini Edizioni, Obstinacy of things per Spector Books e Martedì di David Wiesner per Orecchio Acerbo.