L’arte è la forma di un’idea che si muove

Che cos’è l’arte?
È vero, come dicono alcuni, che è morta agli inizi del ‘900?
E i veri, grandi artisti sono davvero quelli che muoiono soli e senza un orecchio?

L’illustratrice e animatrice Virginia Gabrielli ha provato a indagare, chiedendo a una serie di artisti e pensatori di diverse provenienze, età, ruoli, esperienze e retroterra di parlare di arte e pratica artistica, andando così a comporre un mosaico di idee e pareri, che è poi ciò che probabilmente restituisce in maniera più accurata l’essenza stessa dell’arte, ineffabile e cangiante, la forma di un’idea che si muove o — come preferisce Virginia — Forma di un’idea in movimento, che è poi anche il titolo del progetto che l’autrice ha sviluppato attraverso un’animazione capace di rappresentare, visivamente, questa tendenza al movimento e alla trasformazione continua.

Realizzato con l’aiuto di Lorenzo Matteucci, il cortometraggio Shape of a moving idea raccoglie contributi di Giuseppe Abate, Maria Grazia Calandrone, Mari Campistron, Simone Casetta, Anna Facchetti, Enej Gala, Valerio Nicolai, Danilo Stojanovic, Misha Stroj, Giulio Peirè, Carolina Pozzi e Oscar Contreras Rojas.

Nato come progetto di tesi presso l’ISIA di Urbino, è stato selezionato da diversi festival italiani e internazionali: Animation Block Party di New York, Milano Film Festival, Sedicicorto International Film Festival di Forlì, Short Film Fest San Giovanni di Pesaro, International Animated Film Festival ReAnima di Bergen e Cut Out Fest International Animation and Digital Art Festival, in Messico.

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