David Hockney, Martin Gayford, Rose Blake, “Alla scoperta delle immagini. Dalle caverne a internet”, Babalibri, ottobre 2018 (fonte: babalibri.it)

David Hockney alla scoperta delle immagini

David Hockney è uno degli artisti più noti e importanti del XX secolo. Pittore, illustratore, incisore, disegnatore, scenografo, è stato uno dei più grandi esponenti della Pop Art e ha usato ogni mezzo per esprimersi, perfino l’iPad.
Perché? Perché l’arte è dominata dalle immagini e le immagini stanno al passo con la contemporaneità. Se ne sostanziano, la vivono, la introiettano. Accanto ad una grande ricerca — ad esempio la sua continua sfida per riuscire a tradurre con esattezza gli sfuggenti riflessi di luce nell’acqua di una piscina — c’è sempre stata la volontà di concentrarsi su nuove forme espressive che lo ponessero oltre quello che aveva fino ad allora sperimentato. Si trattasse di ritratti, di paesaggi, di nature morte o quanto i suoi occhi e le sue mani avessero deciso di cogliere.

Nel 2017 era uscita per Einaudi Una storia delle immagini, poderosa opera nella quale Hockney, insieme al critico Martin Gayford discettava sul mondo dell’immagine finendo per proporre un excursus nell’arte.
Lo stesso schema viene riproposto, questa volta sotto forma di libro illustrato per ragazzi in Alla scoperta delle immagini. Dalle caverne a internet, pubblicato da Babalibri.

David Hockney, Martin Gayford, Rose Blake, “Alla scoperta delle immagini. Dalle caverne a internet”, Babalibri, ottobre 2018
(fonte: babalibri.it)

La casa editrice lo consiglia per una fascia di età dagli 8 anni in su ma la lettura può essere affrontata anche da bambini più piccoli se condivisa con un adulto.
La struttura del libro è particolarmente accattivante. Lo stesso Hockney la presenta come un vero e proprio dialogo, una conversazione, insieme al già citato Gayford, accompagnata dalle divertenti e ironiche illustrazioni di Rose Blake.

David Hockney, Martin Gayford, Rose Blake, “Alla scoperta delle immagini. Dalle caverne a internet”, Babalibri, ottobre 2018
(fonte: babalibri.it)

David Hockney ci tiene a metter subito le mani avanti: le opere non saranno esposte e trattate in ordine cronologico, come ci si aspetterebbe da una storia dell’arte di tipo tradizionale. Inoltre la loro scelta — ci dice — è stata guidata dal gusto personale, quindi un fattore assolutamente soggettivo. Ma è proprio questo che susciterà interrogativi e commenti interessanti, Hockney ce lo assicura.
Inoltre a pag. 118 il lettore può trovare una scheda con gli strumenti che gli artisti che hanno usato nel corso del tempo e le invenzioni dalle quali sono stati influenzati. Mentre alla 122 avrà a disposizione un glossario per scoprire il significato delle parole che non conosce.

Fatte queste premesse, ci si può immergere nel viaggio che l’artista inglese ha preparato per noi. Viaggio che offre degli ottimi spunti, dalla figura di Toro nelle grotte di Lascaux (Francia), datata 15.000-14.500 a.C., alla Civetta di Pablo Picasso del 1952.
Hockney sostiene fermamente che prima di tutto un’immagine è ciò che noi proiettiamo su un determinato oggetto: quello che vi vediamo e come lo percepiamo attraverso la lente dei nostri sentimenti, dei nostri ricordi, dei nostri personali interessi.
Gli oggetti stessi, all’interno dei dipinti, si fanno testimoni di un’epoca o richiamano ad altre immagini, come capita con le stampe giapponesi alle spalle di Père Tanguy nell’omonimo e celebre quadro di Van Gogh del 1887. O con le onde nel Pinocchio di Walt Disney, dove si vede l’influenza di Hokusai.

David Hockney, Martin Gayford, Rose Blake, “Alla scoperta delle immagini. Dalle caverne a internet”, Babalibri, ottobre 2018
(fonte: babalibri.it)

Da qui l’artista inglese ci conduce a parlare di segni, di pittura cinese del duecento, di Rembrandt, del modo di utilizzare il pennello da parte degli impressionisti e della loro corsa contro il tempo per riuscire a cogliere l’ultimo bagliore di luce.
Luci e — altrettanto fondamentali per la resa di un quadro — ombre. I quadri di Michelangelo con i loro grandi contrasti. Proiettare le figure sulla tela da un piccolo foro su un pannello e dipingendole al contrario.
E poi lo spazio, l’invenzione della prospettiva, la sorprendente simultaneità di Pearblossom Hwy, dello stesso Hockney, un assemblaggio temporal-filosofico—estetico di 850 fotografie.
Gli specchi e le immagini riflesse. Il famoso La meninas di Velázquez. Il rapporto fra la pittura e la fotografia, con spunti a dir poco sorprendenti. Le immagini in movimento che ci portano verso il cinema e le nuove tecnologie.

Alla scoperta delle immagini. Dalle caverne ad internet si rivela un giro divertentissimo nella storia dell’arte su un’ideale ruota panoramica, seduti accanto ad un passeggero di tutto rispetto, che ha saputo conquistarsi la candidatura all’edizione 2019 del Premio Orbil.

«Ci sono cose che non cambiano mai. Incredibilmente, alcune immagini resistono nel corso del tempo e nelle diverse culture. Il fatto che l’uomo abbia da sempre prodotto immagini, dai tempi delle caverne e poi fino a oggi tramite tablet, smartphone, computer, è qualcosa di misterioso. Noi amiamo le immagini ed esse conservano un fascino inspiegabile, una magia continua nel tempo e da sì che non scompaiano mai. Né mai scompariranno.»

David Hockney, Martin Gayford, Rose Blake, “Alla scoperta delle immagini. Dalle caverne a internet”, Babalibri, ottobre 2018
(fonte: babalibri.it)
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