Susanna Mattiangeli, Mariachiara Di Giorgio, “Uno come Antonio”, Il Castoro, marzo 2018

Uno come Antonio

Uno come Antonio. Ma siamo sicuri che sia solo uno? Già sedici ne troviamo in copertina — otto davanti e otto dietro — ad assumere le posizioni più disparate. E tanti altri siamo destinati ad incontrarne ancora a mano a mano che sfogliamo questo albo illustrato pubblicato da Il Castoro e frutto del sodalizio fra Susanna Mattiangeli (meritatissimo Premio Andersen 2018 come miglior scrittrice per ragazzi), Mariachiara Di Giorgio, già illustratrice del pluripremiato Operazione coccodrillo (edito da Topipittori, sceneggiatura di Giovanna Zoboli) e di Victoria Sogna (anch’esso Premio Andersen, editore Terre di Mezzo, ai testi Timothée de Fombelle).

«Antonio è molto più di quel che sembra.
Certo, a vederlo così, senza niente intorno, è un bambino e basta»

È una voce “fuori campo” ad introdurci nel libro (solo alla fine scopriremo chi è che parla di Antonio con tanto affetto). Antonio riserva mille sorprese, basta girare la prima pagina e ve ne renderete conto da soli. Ad un primo sguardo, rannicchiato e pensoso, spalle contro un albero, ci appare come un bambino tranquillo (ma attenzione, non dimentichiamoci dei 16 Antonio sulla copertina!). E allora procediamo e Antonio si rivela un bambino che fa contenti i suoi genitori, qualche volta fa i capricci e vuole scappare di casa (a giorni alterni). Mariachiara Di Giorgio ce lo presenta intento ad entrare in un grosso armadio da cui si stagliano una veduta di montagna ed un vascello.

Susanna Mattiangeli, Mariachiara Di Giorgio, “Uno come Antonio”, Il Castoro, marzo 2018

L’immaginazione di Antonio è difficile da imbrigliare, come quella della sua illustratrice.
Quando è con la nonna ha il permesso di andare in edicola e di solito torna in parata a cavalluccio di giganteschi mostri fluo. Scappa quando la zia vuole baciarlo. Rompe i vetri dei vicini quando gioca a palla con il fratello Martino e, nonostante sia molto svelto, non scampa alle pallonate degli compagni.
A scuola deve stare attento, ma più cerca di stare attento e più si distrae, e allora immagina di essere un astronauta in orbita attorno alla terra e di osservarsi piccolo sul suo banco. In biblioteca invece la concentrazione è massima e lì non bisogna disturbarlo perché fra le altre cose Antonio è anche un lettore.
Odia andare dal dottore perché è un tipo tutto d’un pezzo e non gli va che si frughi nel suo “Antonio segreto”.

Susanna Mattiangeli, Mariachiara Di Giorgio, “Uno come Antonio”, Il Castoro, marzo 2018

Questo libro ha una cadenza frenetica, è come una corsa dietro ad Antonio, alle sue mille manifestazioni e alle illustrazioni di Mariachiara Di Giorgio, che sembrano dover tenere il ritmo di tanta vitalità. Antonio vestito da astronauta fluttua nello spazio, nuota fra polpi gialli come quelli sul suo costume azzurro sui fondali della piscina comunale, dondola sull’autobus come fosse appeso ai rami di una foresta, mentre la Regina Elisabetta lo osserva sottecchi, seduta composta fra i passeggeri (fra i quali ci sono anche un Signor Elefante e un Signor Giraffa). E ancora, recita vestito da Pinocchio di fronte ad un pubblico costituito dal grillo parlante, il gatto e la volpe e la fata turchina.

Poi il ritmo rallenta e si svela chi è il narratore della storia, che non ho intenzione di rivelare per non sottrarre a voi la sorpresa di un libro che brilla e scoppietta come fosse un fuoco d’artificio: un meccanismo perfetto e delizioso che ci fa riflettere su quante cose possa essere un bambino e quante cose, alla fine, possiamo essere tutti noi.

Susanna Mattiangeli, Mariachiara Di Giorgio, “Uno come Antonio”, Il Castoro, marzo 2018
Susanna Mattiangeli, Mariachiara Di Giorgio, “Uno come Antonio”, Il Castoro, marzo 2018
Susanna Mattiangeli, Mariachiara Di Giorgio, “Uno come Antonio”, Il Castoro, marzo 2018
Susanna Mattiangeli, Mariachiara Di Giorgio, “Uno come Antonio”, Il Castoro, marzo 2018
Susanna Mattiangeli, Mariachiara Di Giorgio, “Uno come Antonio”, Il Castoro, marzo 2018
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