Stefano e lo scarafaggio

Un grande condominio visto dall’alto, circondato da massi e da alberi sparuti. Fra loro un bambino. Solo. Sembra calciare qualcosa. In realtà non possiede neppure una palla. Siamo sul far di un pomeriggio. Quel bambino è Stefano. E Stefano ad un tratto trova uno scarafaggio. Ma attenzione, prima che gli entomologi mi bacchettino. Non si tratta di un semplice scarafaggio. Mi sono documentata. Si tratta di uno Oryctes Nasicornis Linnaeus, comunemente chiamato scarabeo rinoceronte. È della famiglia dei coleotteri e si mostra solitamente di notte. Ma questo in particolare ha deciso di palesarsi di giorno, e proprio sotto gli occhi del nostro protagonista.

Sto parlando di Stefano e lo scarafaggio di Jorge Luján e Chiara Carrer pubblicato da Edizioni Primavera, albo che descrive un incontro reso speciale dalla forza dell’immaginazione di un bambino che, in un primo momento, vorrebbe schiacciarlo con la sua scarpa, ma poi temporeggia, si ferma, riflette e torna sui suoi passi… «altrimenti una piccola storia verrebbe interrotta».

Jorge Luján, Chiara Carrer, “Stefano e lo scarafaggio”, Edizioni Primavera, marzo 2018

Quello che sembrava un essere da guardare con indifferenza diventa in realtà talmente interessante da essere studiato da vicino. Com’è realmente il suo aspetto?
Il bambino si curva e appoggia la testa a terra. Ora è a livello dello “scarafaggio”. Può guardarlo con attenzione. Sembra un «fantastico essere del Cretacico», addirittura un terribile «triceratopo» pronto all’attacco. Ma poi con uno scarto lo “scarafaggio” prosegue il suo cammino. E Stefano il suo pomeriggio tranquillo.

La bellezza di questo albo risiede tutta nella tenerezza di quest’incontro e in una violenza scampata, nella maturità di un gesto trattenuto. E nella curiosità che scaturisce per contro da quel precedente gesto distruttivo.
Le parole sono ridotte al minimo. Non servono. Servono occhi per osservare e cuore per sentire. Le immagini sono scarne, quasi si traducono in figure astratte e sospese, com’è sospeso l’istante dell’incontro fra i due protagonisti di una storia già edita in Messico e Canada e selezionata nel 2012 dal New York Times tra i migliori albi illustrati dell’anno.

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