Una vita senza sorprese. Una camera in affitto in un palazzo sontuoso. Niente viaggi, nessuno slancio, nessuna grande passione. Solo un uccellino (Pio-Pio) ad aspettarlo a fine giornata, nonostante tutto sia vissuto nella magica atmosfera di una splendida Parigi.
Fino a che…
Cominciano sempre così le storie. Deve esserci sempre un motivo, un evento che metta in moto la narrazione e in questo caso è Pio-Pio che una mattina smette di cantare.
Sto parlando de Il volo di Osvaldo di Thomas Baas pubblicato da Edizioni Clichy, albo che ho avuto il piacere di leggere e del quale ho subito deciso di parlare su Frizzifrizzi.
Tornando alla storia, come ho detto, l’unico amico di Osvaldo un giorno finisce di allietare le serate con le sue melodie armoniose. Occorre trovare un modo perché ritorni felice. E così ecco la gabbietta poggiata vicino alla finestra, e poi una gabbia più grande… ma niente. Pio-Pio ormai è triste e Osvaldo non riesce a trovare un modo per tirarlo su di morale.
Fino a che… Osvaldo una sera non passa di fronte ad un negozio misterioso che non aveva mai notato e acquista una piantina che giunge da molto lontano e che possiede la proprietà benefica di rendere felici le persone a cui viene regalata. Osvaldo non ci pensa due volte e la porta via con sé.
Ma nemmeno questo rimedio si rivela valido, anzi. Osvaldo la mattina dopo si ritrova in mezzo ad una giungla (la piantina ha invaso l’intera città scatenando il panico collettivo), mentre l’uccellino è evaso dalla gabbietta.
È a questo punto che egli dovrà abbandonare la monotonia della sua vita quotidiana e darsi all’imprevisto, fra ruggiti feroci e canti di uccelli che gli sono estranei, avventurandosi nel fitto degli alberi.
Non procedo oltre per non sottrarvi all’incanto del libro.
Sappiate, però, che la bellezza di questa piccola storia sta nel dare valore al riconoscimento dell’altro, della sua dignità e della sua autonomia, all’affrontare con coraggio le difficoltà nel caso in cui sia un amico a richiederlo e alla consapevolezza che anche un piccolo cambiamento nella nostra esistenza sia in grado di metterne in moto molti altri e che questi, a cascata, possano trasformarla e renderla più ricca e piena. E che la vita, infine, è molto più bello condividerla, che trascorrerla in una grigia solitudine.
Osvaldo si è guadagnato un bel paio d’ali, dopo questa avventura, ed ora anch’egli, come Pio-Pio, è pronto a volare.
Un libro delicato come i suoi fitti acquerelli verdi e rossi, che si è aggiudicato uno dei posti in finale al Premio Andersen 2018 come “Miglior albo illustrato”.