Se siete appassionati di astronomia e missioni spaziali, come la sottoscritta, questo albo potrà sicuramente trovare posto sullo scaffale della vostra libreria, magari proprio accanto alle celebri avventure del Professor Astrogatto di Ben Newman.
Sto parlando di Laika: The Astronaut (Ed. Templar Publishing).
L’autore è Owen Davey un illustratore pluripremiato, di base a Leicester, ma i cui lavori sono editi pressoché in tutto il mondo e che ha lavorato per clienti come Facebook, Google, Sony, New York Times, National Geographic, BBC, Microsoft, solo per citarne alcuni.

Davey è conosciuto soprattutto per essere uno degli autori della scuderia Nobrow (che da qualche edizione è ospite al Treviso Comic Book Festival), con la quale ha pubblicato: Crazy about Cats, Smart About Sharks, Mad About Monkey, tutti per Flying Eye Books, “costola” di Nobrow dedicata ai bambini.
Tornando al nostro libro, la suggestione che Davey ci regala, narrandoci della missione Sputnik 2, è di presentarci il punto di vista di Laika. Perché quella che dovrebbe essere una corsa verso lo spazio, per la cagnolina diviene la ricerca di una famiglia.

L’albo, infatti, si apre sulla sua vita randagia ed il suo sguardo rivolto alle stelle, a rintracciare fra le costellazioni qualcuno che possa prendersi cura di lei. E qualcuno in effetti arriva, nella sua vita, come un destino: gli ingegneri dello Sputnik, che hanno intenzione di prepararla ad un volo spaziale mai avvenuto in precedenza.
Per Laika, quelle degli scienziati si rivelano, però, cure e attenzioni di passaggio. Presto dovrà abbandonarli, per compiere il grande volo. E, una volta in orbita, affacciata al suo oblò, osservata da animali attoniti e umani acclamanti, non percepirà tanto la responsabilità e l’orgoglio di un incarico ufficiale, quanto piuttosto un profondo senso di solitudine.

Attraverso questa storia, segnata da un risvolto di tenera malinconia, Davey, propone un finale alternativo, che è un tutt’uno, come spiega egli stesso, con la versione nella quale ha sempre voluto credere. Ovvero che, una volta perduto ogni segnale sulla terra, Laika abbia incontrato, lontano anni luce e finalmente, qualcuno che abbia voluto tenerla con sé, donandole l’affetto da sempre sognato.
Le vicende della protagonista sono raccontante in maniera molto semplice, anche se estremamente persuasiva. Da segnalare sono le splendide illustrazioni, dal chiaro richiamo anni ’60, che si sposano perfettamente con il periodo nel quale la vicenda si colloca.
A chiudere l’albo, la vera fotografia di Laika, un piccolo tributo alla cagnolina desiderosa d’amore, che lo trovò fra le stelle.






