Passare il sabato all’Ikea è l’incubo di molti: la torma di gente, le voci, i bambini che sciamano tra i corridoi, le code alla cassa, tutti quei nomi con le ä, le ö, le h e le k, l’idea di dover tornare a casa a smanettare per ore con le chiavi a brugola. Il setting perfetto, insomma, per un bad trip di LSD — esattamente come una casa infestata di demoni, le poste nel giorno del ritiro della pensione o le svendite di un negozio di elettronica.
Il risultato di un brutto viaggio acido tra librerie Billy, divani Stockholm, poltrone Poäng, salotti Bestå, scrivanie Liatorp, lampade Älvängen e polpette Köttbullar non dev’essere molto diverso da quello che succede nella piccola raccolta di fumetti che Hurricane Ivan ha realizzato per la collana I Nuovi Bianciardini di Strade Bianche.

Intitolato Come distruggere Ikea e salvare il tuo sabato!, il libriccino — che si può anche scaricare gratuitamente qui — si ispira ai nomi dei prodotti del colosso svedese e ai suoi celeberrimi libretti di istruzioni, già oggetto di innumerevoli parodie, il tutto reinterpretato nello stile, nelle atmosfere e nei temi ormai tipici di Hurricane Ivan, indiscutibilmente uno dei più grandi talenti del nuovo fumetto underground italiano.
Tra l’altro l’importanza di questa collaborazione tra Ivan e Strade Bianche — che rischia di passare inosservata perché sia l’artista che la casa editrice non rientrano certamente, per spirito e per “costituzione genetica”, tra chi si preoccupa troppo di star dietro alla comunicazione — merita di essere contestualizzata e celebrata con il giusto rilievo.

Hurrican Ivan, già direttore di Puck Magazine, animatore della scena del fumetto e dell’illustrazione italiana underground, è infatti il degno erede di tutta una tradizione che parte dagli Stati Uniti d’America negli anni ’70, sbarca in Europa il decennio successivo con Métal Hurlant, Cannibale, Frigidaire, e arriva fino alle autoproduzioni editoriali più sotterranee degli anni ’90 e 2000.
Il fondatore di Strade Bianche è invece Marcello Baraghini, uno dei padri della controcultura italiana.
Classe 1943, nei primi anni ’60 era a fianco di Pannella nelle battaglie per il divorzio, l’aborto e l’obiezione di coscienza. Nel ’70 si ispira alle alternative press americane e fonda a Roma Stampa Alternativa, un ciclostilato con una foglia di marijuana come simbolo — suo anche il primo manuale italiano per coltivare l’erba, uscito in quegli anni e venduto in 500.000 copie. Poi la sfilza di denunce, un mandato di carcerazione, la latitanza, le pubblicazioni su arte, musica jazz, psichedelia e controcultura con la rinata Stampa Alternativa, nel frattempo trasformatasi in casa editrice.

Fino al colpo di genio del 1989, la collana Millelire, che rivoluziona l’editoria, vince premi (addirittura il Compasso d’Oro, nel 1994) porta nelle case di milioni di persone, a prezzo stracciato (1000 Lire, appunto) piccoli/grandi capolavori della letteratura, della filosofia, della satira e del pensiero politico, e fa conoscere, a noi ragazzini dell’epoca, Bukowski, Burroughs, Debord, Kerouac, i funghi magici, Seneca, Eraclito, Marziale, Stevenson, Stendhal…
Oggi purtroppo quasi dimenticati, i Millelire si scaricano gratis sul sito di Strade Bianche, l’associazione/libreria/casa editrice con cui un eterno rivoluzionario come Baraghini porta avanti il suo progetto di editoria battagliera, diffusa e a prezzi più che popolari.













