Lo stile decorativo di queste ceramiche affonda le radici nella porcellana tradizionale cinese del XIV secolo, ma ciò che contraddistingue i pezzi della collezione Kitsch Kogei dell’artista giapponese Keiko Masumoto è che, pur mantenendo la funzione originaria, da vasi, ciotole, tazze e teiere spuntano teste, occhi, tentacoli e surreali appendici.
«Ho partecipato a corsi di cerimonia del tè sin dalla mia infanzia, quindi sono stata fortemente esposta alle ceramiche giapponesi», dice Masumoto. «Il mio insegnante mi ha ispirato con le sue tazze realizzate a mano. Vedendole, mi sono interessata all’idea di dare forma a qualcosa pur essendo ancora in grado di usarlo».
Un’interessante indagine sul delicato equilibrio tra forma e funzione.
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