Costata migliaia di vite, completata in 25 anni, a cavallo tra il XIV e il XX secolo, grazie al lavoro di decine di migliaia di operai, la Transiberiana, che unisce Mosca, sul continente europeo, a Vladivostok, sulla costa del mar del Giappone, vicino al confine con la Cina e la Corea del Nord, fu una delle più grandi opere mai realizzate dall’uomo e ancora oggi, coi suoi quasi 10.000 km di binari, suddivisi tra poco meno di 1000 fermate, rimane la ferrovia più lunga del mondo, entrata nella mitologia del ‘900 anche grazie alla letteratura, al cinema, ai fumetti, ai videogame, alla musica (negli anni ’70 David Bowie passò una settimana a bordo del treno tornando in Europa dopo un tour in Giappone).
Ciò che si vede al di là del finestrino — meravigliose città, distretti industriali, campagne desolate, boschi, tundra deserta — è qualcosa che deve avvicinarsi molto al confine tra realtà e immaginazione, ed è così, in uno scenario sospeso, che Gerlanda di Francia e Luca Tomassini hanno raccontato la loro Transiberiana in una mostra, TRANS-SI♭, curata da Rossana Calbi negli spazi della galleria romana Parione9.

Pittrice, illustratrice, tatuatrice, cofondatrice dell’HulaHoop Club, uno degli spazi culturali più interessanti di Roma, Francesca Gerlanda di Francia ha realizzato per l’esposizione nove diorami costruiti e dipinti a mano, ispirati alle altrettante melodie composte dal musicista (e virtuoso ukulelista) Luca Tomassini, che è partito appunto dal Si♭, che suona un po’ come un’attesa, ed è arrivato al Do, traducendo in musica il lungo viaggio sul treno.
[cbtabs][cbtab title=”INFO”]Trans-si♭QUANDO: 2 dicembre 2016 — 8 gennaio 2017
OPENING: 2 dicembre | 18,30
DOVE: Parione9 | via di Parione 9, Roma
INFO: Facebook[/cbtab][cbtab title=”MAPPA”][/cbtab][/cbtabs]