Quante sono le bottiglie di birra sul tavolo, quante per terra, quante nello stomaco, quante nella testa?
Si comincia a contare dalle prime durante l’adolescenza o è meglio partire dalle ultime? Forse è meglio non contarle affatto perché tra quelle lasciate sugli scalini delle chiese di Firenze, quelle abbandonate ai rave, quelle svuotate a suon di rutti e sbuffi il conto può diventare imbarazzante.
Già, imbarazzante come quando ti dicevano che non sta bene girare, per strada, con la birra in mano, non sta bene comprarle dal pachistano ma, non sta bene neanche comprarle al supermercato che fa barbone due volte.
Non sta mai bene, se ci pensi, perché chi non beve è come una pianta sempre secca, non ha mica bisogno dell’acqua per vivere eppure vive e rompe pure i coglioni a chi invece la sete non passa mai.
Caro Hank, quante bottiglie, di birra, di vino, di whisky ma sopratutto di birra? Non ti passa la sete, non passano i problemi, non passa il tempo.
Eppure con una bottiglia di birra ad aspettare una telefonata, ad aspettare il tempo che passa, ad aspettare di riprendersi fino alla prossima volta, quanto tempo ci vuole?
Una storia finita, una cassa di birra, un lavoro mal fatto, una cassa di birra, un sacchetto bagnato e un mozzicone di cicca, la cenere che rotola e impasta tutto, birra, polvere, parole e tempo.
Ed è incredibile come ancora il buon vecchio Charles stimoli con le sue rime, i suoi testi stropicciati e le sue corse, le sue scopate, le sue perversioni e le sue bevute colossali.
Come questo vecchio panzone ci sia riuscito non lo sappiamo, inutile fare della metafisica sulla lirica, non bisogna analizzare per forza il cielo per capire che è strettamente legato con l’infinito.
Ogni panzone che scrive e si sfianca ci prova. Ad avvicinarsi al cielo, dico.
Non ci si riesce quasi mai.
Rimane l’ispirazione e un video, fatto bene, da quelli di Nerdo, collettivo torinese che sa il fatto suo e dedica a Bukowski questo viaggio nella sua mente, nel suo caos di immagini.
Quante bottiglie sono rimaste adesso? Abbastanza? Quanto tempo ci rimane ancora? Forse solo il tempo di una birra.
E allora… stappa!