Il mazzo di candele che affumica la lastra di rame. Il paziente lavoro di incisione. La ripulitura della lastra, meticolosa come il rito dello struccarsi, la sera, prima di andare a letto. Il passaggio nella vasca con l’acido per la morsura e poi l’inumiditura della carta, prima della preparazione dell’inchiostro, nero e pastoso («è una pasta che deve avere più o meno la consistenza del miele in inverno», spiegava il pittore Carlo Alberto Petrucci nella poetica ma accurata voce sull’Acquaforte che scrisse nel ’29 per la Treccani), steso scrupolosamente e a mano. Infine il passaggio al torchio che, una dopo l’altra, stampa le 30 copie dell’acquaforte realizzata dall’illustratore francese Ugo Gattoni per Soldart, galleria d’arte online e piccolo editore indipendente.
L’opera, prodotta vicino a Lione presso l’URDLA da Vincent Brunet, artigiano specializzato nelle acqueforti, s’intitola Sybille’s bath e si ispira sia alle incisioni di Escher che al corpo di Sybille, la fidanzata dell’artista (che in effetti di bagni ne fa diversi durante tutto l’ipnotico processo di creazione e stampa immortalato da questo video).











