«…Per la donna che gioca col guardaroba di lui» è una di quelle espressioni fatte del dizionario Moda che mi danno l’orticaria. Un po’ come «una collezione romantica, ma rock» che vuol dire tutto e non vuole dire niente. È facile cadere in tentazione, capisco, il blocco dello scrittore è proprio lì dietro l’angolo e quel cliché linguistico sembra l’unica scappatoia.
Come quando ti capita tra le mani una collezione come quella autunno-inverno 2015 di Marianna Cimini, nostra vecchia conoscenza.
Una vera sfida ai canoni maschili per il corpo femminile, combattuta a colpi di jersey laminati, lana di cachemire e tweed.
E che fai, non cedi alla frase magica che sembra perfetta per la situazione? No, resisti e preferisci parlare dei capispalla, pezzo forte della collezione, austeri nei loro tessuti ruvidi, ma allo stesso tempo eleganti e accoglienti. Così come gli ampi maglioni e i pantaloni dal taglio maschile, resi oversize o scorciati, che richiamano lo stile Dandy, ma subito sfuggono a tale etichettatura grazie a un guizzo stilistico inatteso, come un dettaglio “sbrilluccicoso”.
E ancora la voglia di concludere con quella frasina che racchiude il senso della collezione, ma poi ti perdi nella palette dei colori, soprattutto in quel grigio con tutte le sue gradazioni possibili, che si impone sulle altre tonalità, ma con un aplomb da maggiordomo inglese.
A pensarci bene, Marianna Cimini non ha giocato col guardaroba di lui: ha proprio dato vita a un nuovo, esclusivo guardaroba per lei.
