Gli occhiali Vinylize hanno 11 anni, ma io onestamente non li conoscevo. A fare da “ruffiano”, perché ovviamente dopo averli “incontrati” me ne sono innamorata, è stato Guido Macaluso, un giovane studente italiano di lingue, attualmente dislocato in Ungheria per un Erasmus, che si autodefinisce “il vs lettore più fedele”. E noi lo ringraziamo sia per la segnalazione che per essere “fedele lettore”.
La prima collezione Vinylize ha visto la luce nel 2004 a Budapest ed è ancora lì che vengono prodotti a mano nel laboratorio di Tipton Zachary, fondatore e titolare della Eyeworks Tipton.
Tipton era alla ricerca di un nuovo materiale con cui realizzare montature, quando si imbatté nella collezione di vecchi vinili di suo padre, allora la lampadina si accese. Per fortuna, decise di risparmiare i dischi del padre e si recò al mercato delle pulci di Budapest, dove fece manbassa di vecchi vinili comunisti, ancora funzionanti dopo mezzo secolo da quando erano stati in incisi.
Il vinile viene fuso con della cellulosa biodegradabile e ne nasce un materiale molto resistente che conserva ben visibili i solchi dell’incisione. Le montature, sia da vista che da sole, come dicevo sono realizzate a mano, hanno forme spesse e grandi, sono ovviamente nere ma ne esistono delle edizioni limitate dedicate a miti mondiali della musica e anche le custodie sono ricavate da vecchi dischi.