Che ci fa un uomo nudo, ma con indosso dei calzini bianchi, sdraiato su una panca con una teiera sulla pancia e perché non smette di dimenarsi? E anche dando per assunto che un pessimo attore in Inghilterra viene chiamato “prosciutto”, in Francia “rapa” e in Giappone “ravanello giapponese”,
perché questi ortaggi si muovono senza sosta sul palcoscenico di un teatro greco?
Chiaro, sono gli assurdi automi in legno di Kazuaki Harada.
Novello nipponico Mastro Geppetto, Kazuaki Harada è un falegname giapponese che nel suo laboratorio di Yamaguchi, crea e vende le sue creature di legno, in grado di svolgere ogni genere di acrobazia, perlopiù inutile, dopo aver semplicemente ricevuto “un giro di maniglia”.
Harada, ha iniziato a fare automi in 2002, dopo aver studiato un anno con Matt Smith, maestro, artista e creatore di automi inglese.
Se vi state chiedendo a cosa servono, la risposta è «a niente!». L’automa è un insieme di relè, dispositivi di idraulica, pneumatica, meccanica e un sacco di ingranaggi. Una macchina semovente insomma, che pare risalga al periodo ellenico, una delle prime forme di ingegneria meccanica. Avete presente l’orologio a cucù?
Del tutto inutile insomma ma divertente.