«Per questa collezione siamo partiti da una riflessione dell’artista cinese Liu Bolin, secondo cui il camaleonte ha la straordinaria prerogativa di cambiare colore per uniformarsi alla gradazione dello sfondo come forma di auto-protezione, al contrario degli esseri umani che pare non sappiano proteggere se stessi. Le performance di Bolin lasciano, tuttavia, sempre una traccia di sé, un segno percettibile della sua presenza. E da questa traccia trae origine la nostra mimesi camaleontica, giocando proprio con l’immagine del rettile, ribaltando in chiave pop e ironica il processo creativo di questo straordinario artista».
Così scrivono le due teste — di Massimo Noli e Nicola Frau — che stanno dietro a Quattromani e che quelle quattro mani guidano in modo sempre più interessante, collezione dopo collezione.
I camaleonti, protagonisti di questa stampa, simboleggiano il passaggio all’età adulta, quando — volenti o nolenti — anche i più autentici di noi sono in qualche modo costretti a mimetizzarsi per sopravvivere. Così questi piccoli sauri creano motivi geometrici e danno origine a figure curvilinee o spigolose.
La silhouette è asciutta, in alcuni casi fasciante, ma mantiene forme geometriche nelle giacche e nei pantaloni. I materiali si inseguono al rialzo. Lurex, inserti in pvc, rete, organza tecnica, Alcantara dorata, millerighe in poleline. In bianco, sorbetto, vaniglia, latte, menta, mora, pesca, giallo crema, blu elettrico e navy.