C’era una volta, in una piccola città di nome Parapijoniskes, sul lato orientale della Lituania, un giovane chiamato Domantas Uzpalis, che per passione (e con ottimo fiuto) decise che da grande avrebbe fatto il cioccolataio, dando vita così ad una azienda di nome Naive.
Ogni mattina, questo giovane maestro del cioccolato si mette all’opera e prepara decine di barrette, inebriando con gli effluvi dei deliziosi aromi gli abitanti della città. Il giovane Domantas infatti lavora le fave di cioccolato proprio come si faceva centinaia di anni fa, in modo che queste possano rilasciare i loro straordinari bouquet di frutta, noci e fiori. A quanto pare Naive, è una delle circa 150 aziende produttrici in tutto il mondo che produce cioccolato iniziando il ciclo di lavorazione dal chicco di cacao secco.
Al giovane cioccolatiere piace raccontare non solo dove reperisce le fave di cacao (Perù, Madagascar, Nicaragua, Venezuela o Java), ma anche dove viene prodotto il miele usato o quale contadino fornisce il burro per fare il caramello. Perché dice: «siamo lieti di collaborare con i coltivatori di tutto il mondo, ma celebriamo anche il patrimonio locale». E «con ogni singolo pezzo di cioccolato fatto “cerchiamo di dare via un pezzo della nostra filosofia, la nostra terra e la nostra aria fresca di campagna».
Le fave di cioccolato nate in Perù, Madagascar, Nicaragua, Venezuela o Java, quindi, attraversano mezza Europa e arrivate nella cittadina lituana si sposano al miele locale, al burro dei contadini e grazie all’aria del posto e al sapere artigianale di Domantas Uzpalis diventano barrette di cioccolato in grado di vincere — tra gli altri — l’International Chocolate Awards 2014.
Ogni tavoletta di cioccolato Naive è come il capitolo di un libro e ogni libro fa parte di una biblioteca. 12 volumi/barrette in cui perdersi.
«Si prega di godere della nostra biblioteca di cioccolato», suggerisce Domantas, e io non vedo l’ora di mettermi “a leggere”.