L’A4 non mi basta: la street art di Cristian Sonda

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La vita, e i suoi protagonisti, per Cristian Sonda nascono dagli alberi. E lui ne racconta le storie nelle sue illustrazioni su muro e su carta.

Quando ci siamo visti per la nostra prima intervista, anni fa, mi raccontò: «I miei personaggi sono degli umanoidi, i primi erano discendenti diretti dell’albero, successivamente si sono evoluti fino a raggiungere lo stadio ultimo: la tribù dei nasi lunghi».
Poi sta a ognuno appropriarsene, riconoscere quei suoi nasoni fra la gente. Io ad esempio li incontro spesso per strada e penso — Cristian è passato di qua.

Fino al 17 ottobre i suoi nasoni li potrete incontrare anche voi, in un piccolo cortile. È un posto come non se ne trovano più tanti, dove ripararsi dal tornado provocato dagli isterici workingclass heroes. La mostra si chiama A4, e quelli che vedrete saranno disegni su fogli del medesimo formato.
Ma Cristian preferisce senza dubbio il muro «perché ormai anche i più scettici capiscono che quel muro dipinto è oggettivamente migliore di un vecchio muro grigio», mi raccontò sempre anni fa . «Che il disegno possa piacere o no, o che possa esserne compreso o meno il messaggio, il muro ha acquisito una sua personalità, una propria identità, ha definitivamente soppiantato il vecchio muro impersonale del passato».
In occasione di questa sua personale l’ho incontrato di nuovo, per vedere cosa (e se) è cambiato da quel 2012.

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Parlaci un po’ di questa mostra. Da dove viene il nome?

La mostra A4 nasce in maniera spontanea, naturale. Rimanda ad un lungo e rapido percorso che gioca sul doppio senso del formato della carta e dell’omonima autostrada.
Chi non utilizza i fogli A4? Tutti, è il formato più diffuso. Io, come molti, semplicemente prendo un foglio dalla stampante e metto giù un’idea, così, in maniera estemporanea.
Con il passare degli anni i disegni creati hanno preso una strada propria, vengono sviluppati con una tecnica a pantoni che utilizzo solo ed unicamente per quel tipo di creazioni. Da semplici idee e bozzetti, nel tempo sono divenute una parte concreta della mia sperimentazione.

E la location?

Il cortile? Ho incontrato quasi casualmente Matteo e Rossana, che gestiscono lo Spazio Raw. Abbiamo fatto brevi incontri e ci siamo trovati subito; lo spazio si prestava ad una forma di esposizione accogliente, con molti pezzi di dimensione ridotta, quindi il sodalizio è stato semplice e la collocazione della mostra si può dire inevitabile.

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C’è più “godimento estetico” con il muro o con la carta?

Sicuramente un dipinto su muro.
Un’opera di arte pubblica, in strada, fruita da tutta la città, non ha eguali in termini di soddisfazione.

Se potessi scegliere, tra quelli di tutto il mondo, un muro su cui poter disegnare, quale sarebbe e quale sarebbe il soggetto dell’opera?

Domanda difficile, a cui non so rispondere, anche perché non rispecchia il mio modo di intervenire nel tessuto urbano.
Non impongo il mio credo sul muro. Mi piace il dialogo, capire, e solo dopo essere vettore per la valorizzazione di uno spazio. Ogni superficie si affaccia su strade, piazze e palazzi che ospitano persone ed esercizi, insomma ogni muro ha un suo perché, ha una sua storia. Prima di intervenire, ascoltare è d’obbligo.

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Alcuni dei tuoi personaggi, per tratti e tematiche, ricordano quelli dei quadri pop surrealisti. È solo una mia sensazione o questa corrente ha a che fare in un certo senso coi tuoi lavori?

Il pop surrealism ha sicuramente influenzato il mio modo di dipingere.
In passato l’apprezzavo di più, ora conservo e condivido solo alcuni lati tecnici e stilistici di quella corrente artistica. Ovviamente, creando opere di arte pubblica, il linguaggio, il contesto, le tematiche sono molto differenti e di conseguenza plasmano me e i miei dipinti in direzioni diverse.
Le opere nei supporti canonici, come quelle della mostra A4, riportano ad un linguaggio che è stato sviluppato per essere letto in strada, quindi meno criptico per scelta, meno ermetico. Ci sono cromie vispe, senso dell’umorismo, che spesso ironizza sui problemi e non ne accentua il pessimismo antropologico, che traspare da opere puramente pop surrealiste.

Tre street artist che stimi e apprezzi.

Cristian Sonda [sic] è, per la sua onestà intellettuale e coerenza, in una piscina di squali qual è il mondo dell’arte contemporanea.
Bros, per la sua intelligenza artistica ed il coraggio nella sperimentazione di linguaggi personali.
Blu, per aver resistito in tutti questi anni ai richiami delle sirene commerciali, rimanendo fedele al suo percorso.

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Com’è messa Milano sul fronte street art?

Artisticamente bene, il mazzo di carte degli artisti milanesi si presenta con carte importanti.
Sono semplicemente bravi, all’altezza di altri artisti di livello mondiale con stili e linguaggi personali.
Politicamente Milano è messa male, stiamo ancora subendo un clima medioevale. Non ci sono molti spazi per disegnare, le opere di arte pubblica non sono ancora considerate come un valore aggiunto alla città, come creazioni che identificano spazi, cultura sociale ed identità cittadina.
Quando mancano le basi culturali, di conseguenza mancano investimenti importanti per opere pubbliche, soprattutto da parte del Comune di Milano.

A proposito di Milano, se potessi organizzare un evento per EXPO 2015 quale sarebbe?

Mi piacerebbe che il comune di Milano ci contattasse per organizzare una forma nuova di valorizzazione della città, facendo disegnare trenta spazi in circonvallazione, ad esempio.
Il messaggio che voglio restituire è quello che per rendere una città moderna non bisogna solo costruire, ma renderla personale, farla sentire tua. Sono i dettagli che fanno sì che il luogo sia riconoscibile ed unico.
Milano ad oggi è come una bella donna che si è rifatta naso, labbra e zigomi:; bella, ma uguale ad altre che inseguono uno stereotipo facile, senza fascino, priva di carattere.
Spero di aver reso l’idea.

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Progetti per il futuro?

Molti come sempre, vediamo cosa si concretizza.
Come si dice? “La congiuntura economica non è della migliori in questo momento…”

A4 – Percorso introspettivo yin e yang
QUANDO: fino al 17 ottobre 2014
ORARI: lun — ven | 15.30 — 19.30 | ingresso libero
DOVE: Spazio Raw | c.so di Porta Ticinese 69, Milano | mappa | fb
INFO: [email protected]

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